Pubblicato il: 10/12/2019 16:16
Consapevoli e contro gli sprechi alimentari. Gli italiani sono a conoscenza del fatto che lo spreco di cibo a livello domestico può avere un costo di quasi 15 miliardi di euro ogni anno: nel 90% dei casi gli italiani ritengono che lo spreco alimentare sia uno dei grandi problemi del nostro tempo e riconoscono l’esistenza di un legame diretto con l’inquinamento ambientale. Tuttavia oltre la metà (56%) degli intervistati si vergogna a portare a casa gli avanzi dal ristorante con la doggy bag. Lo rivela il primo Osservatorio social sugli sprechi alimentari, realizzato dall’app antispreco Too Good To Go e Al.ta Cucina, la più grande community di amanti del cibo italiano in tutto il mondo.
Dal sondaggio, condotto tramite le stories Instagram sull’account di Al.ta Cucina e rivolto ad oltre 650mila followers, emerge tuttavia come alla consapevolezza non sempre si accompagni l’azione: l’86% degli italiani ammette di sprecare del cibo. Oltre la metà degli italiani va a fare la spesa 1 (40%) o 2 / 3 volte a settimana (42%), ma nel 18% dei casi si acquistano alimenti fino a 4 volte a settimana.
In ogni caso, fare la spesa in maniera consapevole significa acquistare ciò che è realmente necessario: cosa che purtroppo non accade per 7 italiani su 10, che ammettono di comprare alimenti che poi finiscono nella spazzatura. Tra gli alimenti più sprecati al primo posto ci sono pane (23%), verdure (19%) e frutta (13%); seguono latticini e derivati (12%), pasta (9%) e carne (7%). Secondo lo studio, l’ostacolo più grande nella lotta agli sprechi alimentari continua ad essere quello sociale e culturale: nonostante infatti la ormai larga disponibilità dei ristoranti ad offrire doggy bag o altre soluzioni che permettano di portare a casa gli avanzi, il 56% degli italiani ammette di non pensarci mai o di vergognarsi a richiederle.
“Grazie alla forza della nostra community, che solo su Intagram conta oltre 650mila utenti, creiamo sondaggi interattivi tramite le ‘stories’, ottenendo pareri verticali al mondo della cucina di altissimo interesse e valore”, dichiarano Alessandro Tartaglia e Simone Mascagni, co-founder di Al.ta Cucina. “Le interazioni sono altissime, oltre 20.000 risposte in 24h per singola storia. L’occasione di trasformare questo strumento in Osservatorio ci è stata concessa da Too Good To Go, di cui abbiamo sposato la causa creando un’attività legata allo spreco alimentare. Siamo certi che questo importantissimo strumento possa diventare una valida alternativa ai classici sondaggi”.
“Le festività sono alle porte e con esse l’aumento esponenziale dei consumi di cibo e degli sprechi, nonostante 8 italiani su 10 promettano di evitare di buttare gli avanzi del pranzo di Natale e di mangiarli a cena”, commenta Eugenio Sapora, Country Manager per l’Italia di Too Good To Go. “Grazie al nostro primo esperimento di indagine social resa possibile dalla community di Al.ta Cucina abbiamo confermato che uno dei problemi nella lotta agli sprechi alimentari è la paura del giudizio altrui. In questo senso progetti intuitivi e smart come Too Good To Go consentono di rivoluzionare dal basso concetti ormai radicati nella nostra società e di convincere soprattutto i più giovani, principali consumatori di domani, che un mondo senza sprechi è possibile”.
A dimostrarlo l’81% degli utenti che ha confermato l’interesse a comprare l’invenduto del giorno di negozi o ristoranti ad un prezzo conveniente prima che venga sprecato. L’app Too Good To Go permette infatti a ristoratori e commercianti di prodotti freschi di proporre quotidianamente le Magic Box, delle “bag” con una selezione a sorpresa di deliziosi prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. I consumatori possono cercare i locali aderenti ed acquistare ottimi pasti a prezzi minimi, prenotare la Magic Box e ritirarla direttamente in negozio nella fascia oraria specificata. Un impegno concreto contro gli sprechi e a favore della tutela dell’ambiente, considerando che ogni Magic Box acquistata permette di evitare l’emissione di 2.5 kg di CO2.
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