Pubblicato il: 31/10/2019 15:43
Ad un anno dalla tempesta di vento Vaia, che nell’ottobre 2018 ha devastato 42.500 ettari di foreste alpine, con l’obiettivo di ricreare i boschi abbattuti Rete Clima, l’ente no profit che promuove azioni di Csr e di sostenibilità nel settore privato e degli appalti pubblici, ha dato il via al progetto ‘Ancora Natura’. Sostenuto grazie ad un fundraising tra aziende, associazioni e cittadini e realizzato in collaborazione con Pefc Italia (organismo garante della certificazione di gestione sostenibile del patrimonio forestale e dei suoi prodotti) e con Assofloro (Associazione nazionale dei florovivaisti), il progetto di Rete Clima coinvolge le 4 amministrazioni locali delle 4 Regioni colpite, cioè Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento e Lombardia.
Queste saranno supportate in altrettanti progetti di forestazione e gestione attiva del territorio che permetteranno di mettere in sicurezza e rimboschire alcune delle aree montuose coinvolte dalla disastrosa tempesta: le aree saranno infatti gestite in maniera sostenibile mediante la certificazione forestale Pefc. Ad oggi sono in avvio le attività in due zone certificate, quella del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, in Lombardia, e BoscoArteStenico in Trentino.
Ulteriori interventi sono in fase di finalizzazione e saranno volta per volta mappati all’interno della piattaforma www.ancoranatura.it al fine di garantire la massima tracciabilità delle attività ed alla trasparenza dell’impiego dei fondi raccolti. Le donazioni sono ancora aperte e tutte le informazioni sono disponibili sul sito dedicato. Con il progetto Ancora Natura, Rete Clima dà seguito alla Filiera Solidale Pefc, l’unico sistema pensato per promuovere il recupero e la valorizzazione del legname proveniente dagli schianti collegati alla tempesta Vaia.
“Il nostro progetto si pone perfettamente in continuità con quello della Filiera Solidale, puntando in particolar modo alla ricostruzione e alla rinascita dei territori”, spiega Paolo Viganò, csr Manager di Rete Clima. “Vogliamo dare sostegno alla seconda fase dell’emergenza: dopo aver supportato e promosso l’uso e la vendita ad un prezzo equo del legno abbattuto, ci si prefigge ora di ricreare foreste da gestire in maniera sostenibile mediante la certificazione forestale, affinché tornino a donare servizi ecosistemici al territorio locale e al clima globale”.
“Le operazioni forestali permetteranno di mettere in sicurezza e rimboschire alcune delle aree coinvolte dalla disastrosa tempesta, tutelando gli equilibri ambientali di territori e versanti montuosi e contribuendo a prevenire il dissesto idrogeologico” conclude Viganò.
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