Pubblicato il: 14/11/2019 11:12
Attività di educazione ambientale e di Citizen Science in 82 scuole primarie e secondarie distribuite in 32 Comuni dell’intero territorio nazionale, con inizio il 20 novembre prossimo, che riguarderanno il monitoraggio del biossido di azoto (NO2), uno degli inquinanti principali delle aree urbane, determinato in larga misura dal traffico delle auto.
E’ il progetto, lanciato oggi dall’Ispra, che ne ha il coordinamento in Italia, insieme a 15 Agenzie del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa), di Citizen Science CleanAir@School, volto a sensibilizzare e formare i cittadini, come ‘citizen scientist’, sulle problematiche dell’inquinamento atmosferico e della qualità dell’aria e sulle modalità di monitoraggio, facendoli partecipare a fianco di tecnici esperti.
Nato da un’iniziativa promossa nel 2018 dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, il Progetto coinvolge 10 Paesi della rete delle agenzie ambientali europee (Epa Network); nella maggior parte dei Paesi le attività si chiuderanno nel 2019, mentre in Italia proseguiranno anche nel 2020.
L’iniziativa è patrocinata dal ministero dell’Ambiente (Mattm) ed è organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), con cui Ispra ha recentemente attivato un protocollo d’Intesa per lo sviluppo di attività finalizzate al raggiungimento di una migliore qualità dell’ambiente urbano.
CleanAir@School, spiega Ispra in una nota, “mira a convolgere scuole, studenti e famiglie in maniera attiva e scientifica rendendoli partecipi, al fianco di esperti istituzionali, delle attività di monitoraggio che, senza alcun pretesa di sostituirsi ai monitoraggi ufficiali fatti con procedure e criteri ben più complessi, rappresentano un esempio concreto di partecipazione attiva al controllo ambientale”.
L’obiettivo dell’iniziativa è “anche quello di attivare un confronto diretto tra cittadini e istituzioni, favorendo quindi la conoscenza reciproca e l’instaurarsi di un rapporto di fiducia, nonché quello di stimolare un cambio di comportamento verso stili di vita più virtuosi e sostenibili, ad esempio in termini di mobilità”.
La Commissione Europea ha intensificato la propria azione sul tema lanciando nel 2013 il programma ‘Clean Air for Europe’, contenente un pacchetto di misure per ridurre le fonti di inquinamento dell’aria e migliorare le condizioni di salute della popolazione entro il 2030.
L’Italia ha aderito firmando il Protocollo d’Intesa che istituisce il ‘Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria’, sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con sei ministeri (Ambiente, Economia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, Salute), le Regioni e Province autonome.
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