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Ambiente: da api e impollinatori 35% produzione agricola globale, 153 mld l’anno  

Sos api. Senza loro sparisce il 35% della produzione agricola mondiale

Se qualcuno dice ‘api’, pensiamo subito al miele, invece dovremmo pensare anche a tanti altri alimenti che gustiamo quotidianamente e che senza questi insetti non esisterebbero. Come il caffè o la cioccolata che dipendono dalla loro preziosa attività di impollinazione. E per capire quanto è preziosa, basta pensare che dalle api e dagli altri insetti impollinatori dipende il 35% della produzione agricola mondiale con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro.

E se non possiamo immaginare un mondo senza cioccolata o caffè, allora non possiamo immaginare neanche un mondo senza api. Solo che il rischio c’è, perché la lista rossa delle specie che potrebbero sparire dice che il 9% di tutte le specie di api europee è a rischio di estinzione. E non fa eccezione l’Italia: secondo l’Iucn, delle 151 specie di api nostrane, 21 sono a rischio estinzione; di queste, 5 sono le specie di cui non si hanno notizie già da un po’ e sono quindi considerate potenzialmente già estinte, e altre 13 non se la passano proprio bene. Colpa dei cambiamenti climatici, dei pesticidi, dell’agricoltura intensiva, delle specie aliene.

Il 20 maggio è la Giornata Mondiale delle Api ma c’è poco da festeggiare, dovrebbe essere invece l’occasione per capire che salvarle conviene, all’ambiente e a tutti noi, e che prendersi cura degli impollinatori vuol dire prendersi cura del nostro cibo.

I numeri. Dalle api e dagli altri insetti impollinatori dipende il 35% della produzione agricola mondiale con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale, di 22 miliardi di euro per la sola Europa mentre negli Stati Uniti l’impollinazione dei prodotti agricoli vale 10 miliardi di dollari l’anno.

Delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione globale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Senza impollinatori, per esempio, non avremmo più il piacere di gustare molti dei cibi che fanno parte della nostra quotidianità, tra cui il caffè o la cioccolata che deriva dai semi dell’albero del cacao, e il valore mondiale annuo della raccolta dei suoi baccelli è di 5,7 miliardi di dollari. Queste cifre da capogiro poggiano sull’intervento esclusivo di un piccolissimo dittero (insetto impollinatore), essenziale per l’impollinazione dei fiori e senza il quale dovremmo dire al goloso alimento.

Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono dall’impollinazione animale, mentre delle circa 1.400 piante che nel mondo producono cibo e altri prodotti, quasi l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali, non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli e altri vertebrati. Considerando le sole api selvatiche si tratta di un vero e proprio esercito di oltre 20.000 specie che insieme garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale.

In Europa l’84% delle principali colture coltivate per il consumo umano, come molti tipi di frutta e verdura, hanno bisogno dell’impollinazione degli insetti per migliorare la qualità e i rendimenti dei raccolti. Solo in Europa, ben 4.000 varietà agricole dipendono dalle api. Un buon motivo per prendersi cura delle api e degli altri impollinatori, ma più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione sono a rischio estinzione.

Un appello all’Europa: stop ai pesticidi per salvare api e impollinatori. A lanciarlo è il Wwf in vista della presentazione, prevista proprio per il 20 maggio, della strategia Ue ‘Farm to Fork’, in concomitanza con la Giornata Mondiale delle Api. L’associazione invia un appello al Commissario Ue Paolo Gentiloni e ai suoi colleghi della Commissione: gli insetti impollinatori hanno bisogno di ecosistemi liberi da veleni e diversificati, ed è quindi fondamentale eliminare i pesticidi. Api e impollinatori stanno morendo: ecco perché il Wwf chiede ai cittadini di agire direttamente per chiedere all’Unione Europea il divieto dei pesticidi più pericolosi e maggiore sostegno all’agricoltura biologica. “Per difendere le api e gli altri insetti impollinatori dobbiamo fare sentire la nostra voce – fa sapere il Wwf – sottoscrivendo insieme la petizione europea con obiettivo di raccogliere oltre 1 milione di firme, in almeno 7 Stati membri dell’Unione, entro il prossimo mese di settembre”.

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