Pubblicato il: 30/07/2019 17:45
Eccesso di luce artificiale negli Stati Uniti dove la produzione pro capite è in media tre volte superiore a quello dell’Europa, con la Germania che risulta essere globalmente il paese più virtuoso. Non fa bella figura l’Italia, dove il flusso luminoso pro-capite supera del 40% la media europea ed è il 300% di quello della Germania. Sono questi, in sintesi, i promossi e bocciati dell’inquinamento luminoso che emergono dalla ricerca dal titolo ‘Light Pollution in Usa and Europe: The good, the bad and the ugly’, pubblicato online nella rivista “Journal of Environmental Management” edita da Elsevier.
Questo lavoro realizza per la prima volta una mappatura dell’inquinamento luminoso in relazione a due parametri particolarmente rilevanti per una migliore caratterizzazione del fenomeno: la densità di popolazione residente e la quantità di ricchezza prodotta dal territorio.
Lo studio è la continuazione di una precedente ricerca dello stesso gruppo di scienziati pubblicata su Science Advances nel 2016 dal titolo ‘The New World Atlas of Artificial Nighy Sky Brighness’.
Si può quindi per la prima volta notare quanto maggiore sia l’inquinamento pro-capite negli Stati Uniti rispetto all’Europa, la differente situazione degli stati centrali negli Stati Uniti rispetto a quelli costieri, la grande superiorità in termine di efficienza della Germania e parte del Regno Unito rispetto ai paesi mediterranei.
Secondo lo studio, allineandosi ai paesi più virtuosi il risparmio economico globale in Europa e negli Stati Uniti può arrivare all’ordine dei miliardi di dollari o di euro.
Ad esempio, nel solo confronto tra Italia e Germania il risparmio annuo per il Belpaese potrebbe superare il 50% dell’energia impiegata annualmente per l’illuminazione pubblica, con un risparmio dell’ordine di un miliardo di euro. Traguardi facilmente raggiungibili semplicemente applicando i rimedi tecnici noti per la riduzione dell’inquinamento luminoso, prassi già adottata dai territori più virtuosi del continente europeo.
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