Il ministro Costa, ‘La gestione necessita di strumenti condivisi tra governi e imprese’
Pubblicato il: 06/03/2020 12:22
L’Italia ha aderito oggi a Bruxelles al Patto europeo sulla plastica (“European Plastic Pact”) per accelerare sul riuso e il riciclo con soluzioni innovative per una transizione più rapida verso l’economia circolare.
Il Patto, lanciato nel 2019 dai Paesi Bassi e dalla Francia con l’obiettivo di riunire governi e imprese che si pongano come precursori nella ricerca di misure all’avanguardia per la gestione della plastica, si concentra su quattro settori chiave: la progettazione circolare di prodotti e imballaggi in plastica; l’uso responsabile della plastica; il riciclaggio delle materie plastiche; l’uso di plastica riciclata.
Con l’adesione al Patto, i governi si impegnano ad attuare politiche nei propri Paesi che creino un ambiente favorevole, investendo nelle infrastrutture di raccolta e riciclo di rifiuti, prevedendo politiche fiscali di sostegno, sensibilizzando i consumatori.
In un contesto che vede il proliferare di iniziative nazionali e internazionali sul tema, l’approccio del Patto è costituire a livello pan-europeo una coalizione di attori pubblici e privati in prima fila nella lotta all’inquinamento legato alla plastica che assumano impegni di natura volontaria, ma quantificabili ed estremamente ambiziosi rispetto a quanto già contenuto negli attuali riferimenti normativi comunitari.
“Abbiamo aderito con convinzione al Patto europeo sulla plastica – commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – La proposta di aderire ha subito suscitato il nostro interesse. Siamo convinti che una tematica così complessa come quella legata alla plastica, e il contrasto all’inquinamento prodotto, necessiti di strumenti condivisi tra i Paesi europei e tra i molteplici attori coinvolti nella gestione. Il Patto è uno strumento interessante per affrontare meglio il ciclo della plastica, dalla progettazione dei prodotti alla produzione al corretto riciclo”.
Adnkronos.