La ricerca di Euromonitor International per Myplant sul 2017
(foto Myplant)
Pubblicato il: 09/01/2019 15:29
Oltre 2 miliardi e 700 milioni di euro il valore alla vendita del giardinaggio italiano nel 2017, in un’Europa che supera i 34 miliardi di dollari di giro d’affari (a livello globale il mercato arriva a oltre 86 miliardi di vendite). A Myplant&Garden (20-22 febbraio, presso la Fiera Milano-Rho) verrà presentata la ricerca sul mercato del giardinaggio, in collaborazione con Euromonitor International, istituto internazionale di ricerca.
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Nel 2017, la metà delle vendite del settore giardinaggio italiano (complessivamente quantificato in 2,76 miliardi di euro alla vendita, con proiezioni di costante crescita nel quinquennio 2017-2022) si è concentrato sull’orticoltura, quasi un terzo della quota è stato rappresentato dalle attrezzature da giardinaggio, il 12% da vasi e fioriere (+6,9% 2017-2022), l’8% dal garden-care.
Nonostante l’estate calda, la propensione alla spesa verde degli italiani è leggermente cresciuta, registrando un’impennata del comparto dei macchinari: la robotica (sempre più smart) per il giardinaggio e l’accessoristica (sempre più ergonomica) per il garden-care hanno registrato una crescita delle vendite dell’8,7% (crescita media 2017-2022: +6,4%).
Le proiezioni del mercato del giardinaggio italiano prevedono un costante aumento di vendite fino al 2022, quando torneranno sui livelli del 2010 sfondando i 3 miliardi di euro di valore.
“Ciò che deve crescere in Italia – affermano da Myplant Garden – è, nella visione più generale dell’orto-florovivaismo, una committenza pubblica. Sforzi sono stati fatti in questa direzione, che è un fattore decisivo per lo sviluppo della filiera. Le ricadute sarebbero importantissime per l’intera economica nazionale. I benefici del verde non sono solo gratuiti e stabili nel tempo, ma crescenti: abbattimento dell’inquinamento, termoregolazione, benefici comprovati per la salute, depurazione ambientale, ricchezza floro-faunistica, benessere generale, riqualificazione paesistica, resilienza territoriale…”.
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