Dal 1972 oltre mille trattati ambientali e quadri normativi e 350 tribunali ambientali in 50 Paesi
Pubblicato il: 24/01/2019 16:31
Contro le minacce ambientali come cambiamento climatico e inquinamento, non sono le leggi a mancare, ma è la loro applicazione ad essere carente. Da quando è stata costituita l’agenzia ambientale delle Nazioni Unite, nel 1972, hanno visto la luce più di 1.100 trattati ambientali e quadri normativi; 88 Paesi hanno adottato il diritto costituzionale a un ambiente salubre e altri 65 hanno sancito la protezione ambientale nelle proprie costituzioni; sono stati istituiti oltre 350 tribunali ambientali in più di 50 Paesi, e oltre 60 Paesi hanno adottato disposizioni legali per tutelare il diritto dei cittadini all’informazione ambientale.
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Coerenti, negli ultimi quattro decenni, sostegno e finanziamenti per facilitare lo sviluppo di nuove leggi ambientali ma questo impegno non è stato accompagnato dalla corretta applicazione delle norme, colpa dello scarso coordinamento tra agenzie governative, di una debole capacità istituzionale, della mancanza di accesso alle informazioni, della corruzione e di un limitato impegno civico. Lo rileva un rapporto pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, la prima valutazione globale dello stato di diritto ambientale.
“Questo rapporto risolve il mistero del perché persistano problemi come inquinamento, declino della biodiversità e cambiamenti climatici nonostante la proliferazione delle leggi ambientali negli ultimi decenni – dichiara David Boyd, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani e l’ambiente – A meno che non sia rafforzato lo stato di diritto ambientale, anche le regole apparentemente rigorose sono destinate a fallire e il diritto umano fondamentale a un ambiente sano non sarà realizzato”.
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