Pubblicato il: 25/07/2019 11:52
di Stefania Marignetti
Scoperta alle isole Tremiti una vera e propria ‘foresta’ del rarissimo e protetto corallo nero, e nessuno ne sospettava l’esistenza. Il primo avvistamento, merito di un diving che stava facendo immersioni nell’Area Marina Protetta, risale a circa 10 anni fa, ma di dicerie, leggende e strani avvistamenti è pieno il mare, e così – nel silenzio – da allora è stato avviato uno studio approfondito che ha portato alla sorprendente conclusione.
“Due anni fa abbiamo avviato lo studio per capire se effettivamente in quei fondali ci fosse del corallo nero, in quali quantità ed esattamente dove si trovasse, e da questo studio è emerso che c’è una foresta di corallo nero, molto diffusa. E’ una scoperta che, dal punto di vista biologico, ha un valore enorme”, racconta all’AdnKronos Carmela Strizzi, direttrice ente parco nazionale del Gargano.
Una scoperta così importante da suscitare l’interesse del National Geographic “che al corallo nero delle Tremiti ha deciso di dedicare un documentario di 45 minuti”.
Si tratta di una specie molto rara di corallo, detta ‘corallo nero’ anche se in realtà è solo il suo scheletro ad essere nero, mentre fuori si presenta di colore bianco. Specie rara e protetta, quindi non utilizzabile a fini commerciali “cosa che ci dà meno preoccupazioni”, sottolinea la direttrice del parco del Gargano, perché per la sua eccezionalità e la bellezza del suo scheletro nero questo corallo fa sicuramente gola a molti.
Ed è proprio per rafforzare la tutela di questa rarissima foresta di corallo nero che ora l’ente parco vuole rimettere mano alla zonazione dell’Area marina protetta. Le Amp sono infatti normalmente suddivise in tre zone di protezione (Zona A, Zona B e Zona C) che hanno diversi livelli di tutela che vanno dal divieto assoluto per ogni attività, come la pesca e il turismo, ai divieti parziali. La zona A è una zona di riserva integrale in cui sono vietate tutte le attività, balneazione compresa, ad esclusione di ricerca scientifica e servizi.
Ma, dice la direttrice Strizzi, la foresta di corallo delle Isole Tremiti “rientra oggi in Zona C e in Zona B”, ovvero in aree in cui le attività di pesca e turismo sono consentite, sebbene seguendo determinati criteri. “Questo è anche il motivo per cui bisogna rivedere la zonazione dell’area protetta perché dove c’è il corallo nero non si può pescare o si rischia di danneggiarlo”, sottolinea Strizzi.
D’altra parte, “c’è il progetto di ampliare l’Area marina protetta e con l’ampliamento necessariamente deve essere rivista la zonazione e penso che questo avverrà a breve perché l’Ispra sta terminando lo studio”, annuncia la direttrice dell’ente parco.
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