Pubblicato il: 28/04/2020 10:49
In Italia ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Una partita, quella della fibra killer abolita per legge 28 anni fa, ancora aperta tanto che, secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, il picco delle patologie ad esso correlate è previsto tra il 2025 e il 2030. Cosa si sta facendo? Lo scorso anno, sono stati sbloccati i fondi: 385 milioni di euro, destinati alle regioni, per interventi di bonifica da realizzare entro il 2025 in edifici pubblici, in particolare scuole ed ospedali. Ma non basta: per questo, nel collegato ambientale ci saranno pene più severe.
Nella Giornata mondiale dedicate alle vittime dell’amianto, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sottolinea il dovere di “fermarci a riflettere su questa minaccia silenziosa che purtroppo, a quasi tre decenni dalla legge che ne ha abolito l’utilizzo, continua a mietere anche in Italia migliaia di vittime. È per noi un obbligo morale favorire ogni azione che possa contribuire a difendere i cittadini, in particolare i più deboli”.
“Abbiamo destinato 385 milioni di euro a interventi di bonifica che le regioni dovranno realizzare entro il 2025 negli edifici pubblici, scuole e ospedali in primis, adottando il piano operativo ambiente approvato dal Cipe nel 2016 – ricorda Costa – Nel collegato ambientale introdurremo inoltre uno strumento sanzionatorio, inasprendo le pene per chi si rende responsabile delle malattie collegate all’utilizzo di questo materiale, o contribuisca in qualsiasi modo alla sua diffusione. Insisteremo affinché i fondi vengano utilizzati e le sanzioni applicate utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, per vincere una battaglia che va avanti da troppo tempo”.
Il ministro ricorda il lavoro della Commissione presieduta da Raffaele Guariniello, “che ringrazio per l’impegno e la passione con cui anche in questo periodo sta conducendo i lavori, e composta dai maggiori esperti del settore, è alle fasi finali. Ci sarà certamente un incontro con le associazioni che rappresentano le migliaia di vittime e i loro familiari. Sono estremamente soddisfatto che alcune proposte diverranno operative già nel Collegato ambientale: credo sia arrivato il momento di accelerare, di utilizzare tutti gli strumenti normativi a disposizione”.
Sul nostro territorio nazionale, aggiunge Roberto Morassut, sottosegretario all’Ambiente con delega alle bonifiche, “sono presenti ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Sono numeri che non si possono accettare e che il ministero dell’Ambiente vuole abbattere, attraverso la mappatura, il monitoraggio e la bonifica delle aree Sin contaminate su tutto il territorio nazionale”.
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