Pubblicato il: 12/03/2020 14:46
Le rondini quest’anno sono già arrivate, anticipando di fatto la primavera. A comunicarlo è la sezione Lipu di Rende. Sono ancora poche, continua la nota dell’associazione, e per questo la loro presenza passa inosservata ai più, ma alzando gli occhi al cielo è possibile notare le loro caratteristiche ed imprevedibili traiettorie di volo. Un percorso che, come ogni anno, porta queste specie a compiere migliaia di km spostandosi tra due continenti, quello africano ed europeo, un viaggio lungo 8-10.000 km.
Il deserto del Sahara e il mediterraneo sono solo alcune delle barriere naturali da superare, ma alla fine chi riuscirà a sopravvivere alla migrazione giungerà sempre lì, al solito posto, sotto lo stesso cornicione, allo stesso casolare, allo stesso nido dove sono nate, grazie al senso di orientamento e di fedeltà al sito riproduttivo. E questo vale anche per balestrucci e rondoni.
Dette specie contribuiscono in maniera sensibile alla riduzione di insetti quali zanzare e mosche, come evidenziano diversi studi scientifici che riportano una quantità fino a circa 6000 insetti al giorno per coppia nella stagione riproduttiva, per complessivi 150.000 insetti catturati fino al termine di ogni covata. E’ stato valutato che una città di medie dimensioni, come potrebbe essere l’area urbana di Rende e Cosenza, può ospitare una popolazione tra rondini rondoni e balestrucci di circa 10.000 individui che nei 4-5 mesi di presenza arrivano a mangiare 63 tonnellate di mosche e zanzare.
Purtroppo queste utilissime specie sono in netto declino, sostiene ancora la Lipu, indice di un ambiente che sta cambiando velocemente. Si è rotto quel legame di convivenza dell’uomo con queste specie: un’agricoltura sempre più intensiva, inquinata e meno tradizionale rende difficile la vita della rondine. Esigenze abitative ed estetiche eliminano molti dei siti di nidificazione di balestrucci e rondoni che, rispetto alla rondine, sono maggiormente legati agli ambienti urbani. Inoltre in diverse circostanze, singoli nidi o intere colonie vengono distrutti in seguito a ristrutturazioni dei sottotetti e rifacimenti delle facciate di case e palazzi, purtroppo anche durante il periodo di nidificazione.
Eppure rondini, rondoni e balestrucci sono specie protette dalla legge n. 157/92 e da varie altre direttive europee e pertanto anche la distruzione dei nidi è severamente vietata. Per questo la Lipu, per rafforzare la protezione di queste specie, ha strutturato un’apposita delibera cosiddetta “salvarondini” che regolamenta i modi, ma soprattutto i periodi di ristrutturazione di palazzi ed edifici e le soluzione da adottare in caso di ristrutturazioni. Una delibera che è rivolta ai sindaci di tutti i comuni e ai quali sinora hanno aderito in Italia 145 comuni di cui ben 29 in Calabria. L’elenco completo dei comuni è presente sul sito www.lipurende.it dove è possibile anche scaricare la bozza della delibera.
La Lipu di Rende lancia dunque un appello a tutti gli altri comuni calabresi affinché possano prendere in considerazione la delibera salvarondini o comunque adottare comportamenti virtuosi a favore di queste specie. La sezione Lipu di Rende e il coordinamento regionale sono disposti a collaborare con enti e amministrazioni per facilitare l’adozione della delibera salvarondini e trovare, di volta in volta, la migliore soluzione possibile.
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