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Api sentinelle per la qualità dell’aria: dal miele gli indicatori dell’inquinamento

Da Milano a Palermo, da Napoli a Bolzano, da Torino a Lecce: alveari per monitorare i livelli di inquinamento. Questa è l’idea della start-up romagnola “BEEing” che sviluppa strumenti digitali per gli apicoltori professionisti e urbani

Lo smog? Ora in Italia si controlla con le api, grazie ad arnie-laboratori per misurare la qualità dell’aria. Facendo seguito alla Prima Giornata Mondiale delle Api, indetta dalle Nazioni Unite lo scorso dicembre e celebratasi  in 115 Paesi, in Italia sono stati presentati i dati del rivoluzionario progetto “BEE-Kaeser”.

L’indagine, durata un anno, ha visto collaborare la start-up romagnola “BEEing”, che sviluppa strumenti digitali per gli apicoltori professionisti ed urbani, “Kaeser”, multinazionale che si occupa di compressori e di aria pulita, e “Legambiente Emilia-Romagna”, che ha fin dall’inizio aderito al progetto.

Da Milano a Palermo, da Napoli a Bolzano, da Torino a Lecce, da Bologna a Cuneo, e così via, lo studio si è focalizzato sulla presenza di piombo, nichel, cadmio e cromo nei campioni di miele prodotti nelle  20 città italiane interessate dal progetto.

Dopo un anno di lavoro e di studio basati sull’uso delle api come bioindicatori, i risultati hanno indicato che la qualità dell’aria in queste zone produttive è buona: in tutte le città è stata rilevata una presenza di cadmio minore di 0,005 mg/kg tranne che a Palermo, dove il campione rilevato indica comunque una quantità non pericolosa.

Il nichel è stato rilevato in tutte le città in quantitativi inferiori a 0,15 mg/kg, tranne che in tre città dove comunque è stato rilevato in una quantità non pericolosa.

In tutti i campioni delle 20 città sono state rilevate tracce di piombo in una quantità inferiore a 0,05 mg/kg, e tracce di cromo in una quantità inferiore a 0,02 mg/kg.

I dati raccolti in questo primo anno verranno confrontati con quelli che emergeranno nei prossimi 12 mesi durante i quali il progetto “BEE-Kaeser” consentirà di consolidare uno storico di dati da analizzare per identificare i trend di andamento.

Le api sono dei bioindicatori naturali della qualità dell’aria, proprio per questo sono così importanti per il nostro ecosistema. Per queste ragioni la Kaeser ha deciso di investire energie e risorse nell’obiettivo di generare innovazione nell’ambito delle bio-tecnologie. «Le api e la Kaeser condividono gli stessi colori e lo stesso focus su temi come il ridotto impatto ambientale, la qualità dell’aria e l’operosità» ha spiefato Giovanni Micaglio, amministratore delegato di Kaeser Italia.

Per comprendere l’importanza delle api per l’ecosistema terrestre basti pensare che l’80% del cibo del quale l’uomo si nutre esiste perché esistono le api, gli insetti pronubi per eccellenza.

Prime vittime dell’inquinamento atmosferico, oggi le api sono anche oggetto di furti sempre più frequenti, ragione che ha favorito la nascita di “BEEing” che ha fatto il suo ingresso sul mercato proprio con un antifurto per arnie collegato ad una app di geolocalizzazione.
 

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