Pubblicato il: 18/02/2020 10:55
L’Italia è il principale Paese europeo importatore di pelli di canguro utilizzate per la produzione di scarpe da calcio, tute motociclistiche ma anche di abbigliamento e accessori di lusso. Per questo, la deputata Patrizia Prestipino (Pd), annuncia una interrogazione a risposta scritta per chiedere al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio di “adottare con urgenza le necessarie iniziative per vietare l’importazione in Italia di pelle e carne di canguro”, anche sostenendo l’iter legislativo per l’approvazione della proposta di legge della Lav finalizzata al medesimo divieto.
Gli incendi boschivi e la torrida estate australiana continuano ad affliggere i territori del Queensland e dell’Australia Occidentale. Stati dove, insieme al Nuovo Galles del Sud, Australia Meridionale e Stato di Victoria, la caccia commerciale ai canguri prosegue inesorabilmente. “Di fronte alla indifferenza delle autorità australiane si rende necessario ed urgente un intervento del nostro Governo per salvare i canguri, a maggior ragione, considerato il ruolo dell’Italia in questa industria“, fa sapere la Lav.
La caccia al canguro. Ogni anno vengono uccisi oltre 2 milioni di canguri adulti e decine di migliaia di cuccioli spesso ancora nel marsupio delle madri. La caccia infatti avviene di notte, quando questi animali sono più attivi e quando è più difficile uccidere i canguri con un unico colpo di fucile al cervello, come prevede il Codice di Condotta (volontario e che non prevede sanzioni) redatto dalla “Industria del canguro” (la Kangaroo Industries Association Australia), che commercia in pelli e carni di canguro.
In base a queste “buone pratiche”, il cucciolo di una madre uccisa deve a sua volta essere ucciso tramite un colpo alla testa oppure tramite decapitazione o singolo colpo di fucile al cervello o al cuore. Il tutto nella piena autonomia del cacciatore e senza alcun controllo da parte di terzi.
A seguito degli incendi degli ultimi mesi, l’intero mondo scientifico ha già dato per certo, con parere unanime, che tutte le specie di animali selvatici in Australia hanno subito gravissimi danni e che probabilmente molte, se non già estinte in questi mesi, rischiano di estinguersi in un breve periodo.
“È nell’interesse di tutti realizzare ogni azione utile al fine di tutelare il patrimonio inestimabile della fauna selvatica australiana, soprattutto quando le istituzioni locali sembrano non occuparsene in modo adeguato – sottolinea la Lav – Tra le azioni possibili, una in particolare riguarda l’Italia e richiede il nostro immediato intervento: la caccia al canguro è una pratica spietata e il nostro Paese non può continuare ad esserne complice, alimentandola con la sua domanda di importazioni”.
Adnkronos.