Le località che conquistano la certificazione di qualità ambientale passano da 163 ai 175, per complessive 368 spiagge, mentre gli approdi turistici sono 70. Al primo posto la Liguria, seguita da Toscana e Campania. Un risultato storico
Le critiche servono, se portano risultati che migliorano la qualità della vita di tutti. Potrebbe essere questo il messaggio della notizia arrivata oggi: nel 2018 salgono a 175 i comuni italiani premiati con la Bandiera Blu, e a 368 le nostre spiagge: abbiamo il 10% del totale delle spiagge premiate nel mondo. Un dato che aiuterà certamente nel richiamare turisti per la stagione estiva alle porte.
Insomma dopo tante iniziative locali di carattere ecologico (CorriereQuotidiano ne ha parlato qui) e altrettante polemiche sullo stato dei mari e delle spiagge, l’Italia ottiene un notevole riconoscimento degli sforzi fatti in campo ambientale in questi anni.
Che cos’è la bandiera blu e chi la attribuisce? È un eco-label, cioè una certificazione di qualità ambientale delle località rivierasche e balneari. Questa certificazione è riconosciuta a livello internazionale e viene attribuita dalla Fee (Foundation for Environmental Education) insieme al Programma per l’Ambiente dell’Onu (Unep) e dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto). Ma alla valutazione collaborano anche istituti scientifici (per l’analisi della acque, ad esempio), Ministero dell’Ambiente e altri enti nazionali.
Quali sono i criteri per premiare con la bandiera blu? Sono 32 i criteri di analisi ambientale che vengono considerati quando si valuta un comune rivierasco. Fra gli elementi più importanti: qualità dell’acqua marina, gestione del territorio, impianti di depurazione, gestione dei rifiuti, vivibilità in stagione turistica, valorizzazione delle aree naturalistiche.
Chi migliora e chi peggiora in Italia? Non c’è solo un miglioramento a livello nazionale, bisogna guardare anche cosa accade nei singoli territori. Le regioni italiane sul podio dei premiati sono: 1) Liguria, 2) Toscana, 3) Campania. Migliorano la Puglia, la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata e la Calabria. Stabili come numero di Bandiere il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Lazio. Perdono una Bandiera invece le Marche e la Sicilia.