Pubblicato il: 07/01/2020 11:26
La Svezia stanzia 100 milioni di corone (circa 12 milioni di dollari) per aiutare i contadini delle aree rurali ad adattarsi al cambiamento climatico e per contribuire alla riduzione di gas serra nei Paesi in via di sviluppo. Il contributo del governo svedese sostiene l’impegno dell’Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, a investire entro il 2021 almeno 890 milioni di dollari in attività volte ad affrontare il cambiamento climatico.
L’impegno comprende il miglioramento delle capacità di resilienza di 24 milioni di persone agli effetti del cambiamento climatico, nonché l’assistenza ai Paesi beneficiari a raggiungere gli obiettivi dei contributi promessi stabiliti a livello nazionale dagli accordi di Parigi.
“Gli effetti del cambiamento climatico colpiscono maggiormente le persone più povere e più vulnerabili – spiega Peter Eriksson, il ministro svedese per la Cooperazione internazionale allo sviluppo – Dobbiamo ridurre l’impatto e far sì che i piccoli agricoltori aumentino le loro capacità di resilienza e possano continuare a guadagnarsi da vivere. L’Ifad è l’istituzione nella posizione più adatta per raggiungere queste donne e questi uomini poveri e vulnerabili”.
Per Gilbert F. Houngbo, presidente dell’Ifad, “il cambiamento climatico non è solo un problema che riguarda il futuro. Sta accadendo adesso. Sta già minacciando la sicurezza alimentare e i redditi dei piccoli agricoltori. Vorrei ringraziare la Svezia per questo ulteriore contributo che nasce dalla consapevolezza che il cambiamento climatico genera povertà e fame. Questi fondi aiutano a garantire che i piccoli agricoltori possano adattarsi e sviluppare maggiori capacità di resilienza agli effetti del cambiamento climatico, in modo da poter continuare a coltivare la terra e a mantenere le loro famiglie”.
Questo contributo arriva in un momento in cui l’Africa meridionale sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 35 anni, con oltre 11 milioni di persone in nove Paesi costrette ad affrontare gravissime condizioni di insicurezza alimentare. Eventi climatici estremi, come siccità e alluvioni, mettono a dura prova gli ecosistemi da cui dipendono i piccoli agricoltori, rendendoli particolarmente vulnerabili a livelli maggiori di fame e povertà e spesso costringendoli ad abbandonare i propri villaggi.
Si calcola che ogni grado Celsius di aumento della temperatura media globale provochi una riduzione del 6% dei raccolti mondiali di grano, del 3,2% dei raccolti di riso, del 7,4% dei raccolti di mais e del 3,1% dei raccolti di soia.
“C’è bisogno immediato di maggiori investimenti per consentire agli abitanti delle aree rurali di intraprendere azioni di adattamento al cambiamento climatico e rendersi anche conto del contribuito che possono dare per mitigarne gli effetti – aggiunge Houngbo – Dobbiamo garantire che gli agricoltori possano rimanere a coltivare le loro terre per assicurare al mondo sicurezza alimentare, pace e stabilità”.
La Svezia è uno dei Paesi fondatori dell’Ifad e condivide l’obiettivo di un mondo senza povertà e senza fame. Dal 1977, ha partecipato alla ricostituzione dei fondi dell’Ifad con circa 440 milioni di dollari. Inoltre, ha contribuito con oltre 10 milioni di dollari all’Asap, il maggior programma al mondo di adattamento al cambiamento climatico destinato ai piccoli agricoltori, che fornisce loro accesso alle informazioni, agli strumenti e alle tecnologie necessari a rafforzarne la capacità di resilienza al cambiamento climatico.
Adnkronos.