Pubblicato il: 10/04/2019 11:16
Una vasta maggioranza di italiani (64%) non si senta sostenuta dalle imprese per quanto riguarda l’impegno a favore del clima. Si tratta di una percentuale al di sopra della media dei cittadini europei più in generale che esprimono lo stesso scetticismo: sono infatti il 54% gli europei secondo cui le imprese non contribuiscono all’impegno dei singoli nella lotta ai cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dall’indagine sul clima della Banca europea per gli investimenti.
La Bei, in collaborazione con YouGov, società internazionale di analisi dell’opinione pubblica, ha pubblicato oggi il quinto pacchetto di risultati della propria indagine sul clima, un sondaggio che analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell’Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina. Questa serie di risultati rivela le aspettative dei cittadini nei confronti delle aziende e delle società in termini di lotta ai cambiamenti climatici.
Riguardo alle possibili soluzioni per incentivare le imprese a ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra, un’ampia fetta di italiani (48%) dichiara di privilegiare le misure di regolamentazione a livello nazionale, anche se la percentuale è leggermente inferiore alla media europea (52%). In particolare, il 27% degli italiani ritiene che le misure più efficaci siano rappresentate da regolamenti e sanzioni, mentre il 21% confida nel fatto che incentivi fiscali sotto forma di sovvenzioni e sgravi possano promuovere modelli aziendali più ecologici.
L’indagine rivela inoltre l’esistenza di un legame molto stretto tra comportamento dei consumatori italiani e lotta ai cambiamenti climatici: sono infatti il 79%, quindi molto più della media europea pari al 67%, gli italiani che al momento dell’acquisto tengono conto anche del potenziale impatto di un prodotto o servizio sul clima.
Guardando ai risultati più nello specifico, emerge un divario generazionale per quanto riguarda l’approccio all’acquisto: sono infatti il 32% gli italiani over 55 che definiscono molto importante l’impatto climatico di un prodotto o servizio, contro il 28% della fascia d’età 35-55 (quindi con uno scarto di 4 punti percentuali) e il 21% della generazione più giovane, ovvero quella di età compresa tra i 18 e i 34 anni.
“Per la lotta ai cambiamenti climatici è necessaria la partecipazione di tutti e in questo senso le imprese svolgono un ruolo fondamentale. I risultati dell’indagine mostrano che i cittadini si aspettano un maggior impegno nella lotta ai cambiamenti climatici da parte delle imprese. A questo proposito va chiarito che l’azione per il clima rappresenta un buon affare e può generare benefici tangibili in termini di crescita economica e creazione di posti di lavoro”, sottolinea Emma Navarro vicepresidente della Bei, responsabile per i finanziamenti a favore del clima e dell’ambiente.
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