Pubblicato il: 29/08/2019 11:00
Il cambiamento climatico ha un effetto diretto anche sulle alluvioni. Secondo uno studio che ha preso in considerazione le alluvioni in Europa degli ultimi decenni, gli eventi di piena stanno diventando sempre più intensi nell’Europa nord-occidentale, mentre l’entità delle alluvioni fluviali è generalmente diminuita in quella meridionale e orientale. E in Italia? La situazione è più complessa: c’è una riduzione delle alluvioni dei corsi d’acqua medio-grandi, ma restano da valutare nel dettaglio fiumi e torrenti di dimensioni ridotte e i tratti urbani dei corsi d’acqua, che negli ultimi anni si sono rivelati particolarmente sensibili a piogge intense di breve durata, anche con conseguenze drammatiche.
Lo studio, che ha coinvolto 35 gruppi di ricerca europei tra i quali il Politecnico di Torino, è coordinato da Günter Blöschl, esperto di piene fluviali della Vienna University of Technology, ed è stato pubblicato su Nature. “Fino ad oggi i dati osservati non erano sufficienti per accertare l’effetto su larga scala del cambiamento climatico sull’entità degli eventi alluvionali – dice Günter Blöschl – Ma grazie a questo nuovo studio possiamo ora affermare con fiducia che l’impatto dei cambiamenti climatici è chiaramente visibile”.
I fiumi che inondano le pianure alluvionali causano danni enormi in tutto il mondo: un costo di oltre 100 miliardi di dollari, ed è in continuo aumento. Fino ad oggi però la misura in cui i cambiamenti climatici influiscono sulla gravità delle piene fluviali non era stata accertata.
Analizzando i dati provenienti da 3.738 stazioni di misura di portate fluviali in tutta Europa per il periodo dal 1960 al 2010, questo nuovo studio internazionale offre una serie di indicazioni per chiarire la complessa interazione tra clima ed eventi alluvionali. L’analisi dei dati osservati ha infatti evidenziato tendenze differenti nelle diverse regioni d’Europa.
Nell’Europa centrale e nord-occidentale, tra Islanda e Austria, l’entità delle piene è in aumento a causa dell’aumento delle precipitazioni e dell’umidità del suolo. Nell’Europa meridionale, invece, i livelli di piena tendono a diminuire poiché i cambiamenti climatici si traducono in una riduzione delle precipitazioni e le temperature più elevate provocano una maggiore evaporazione dell’acqua dal suolo.
Tuttavia, per i piccoli corsi d’acqua le piene potrebbero anche diventare più severe a causa di una maggiore frequenza nei temporali e di una differente gestione del territorio (per effetto, ad esempio, della deforestazione). E le piene stanno diminuendo anche nell’Europa orientale, caratterizzata da un clima più continentale, principalmente a causa delle più elevate temperature che riducono lo spessore dello strato di neve durante la stagione invernale.
Per quanto riguarda la situazione italiana, lo studio evidenzia come l’entità delle alluvioni dei corsi d’acqua di dimensione medio-grande, fatta eccezione per l’arco alpino, si sia in media ridotta negli ultimi cinquant’anni, coerentemente con quanto è accaduto in tutti i Paesi del Mediterraneo. La frequenza con cui si verificano piene estreme dei grandi corsi d’acqua italiani sembra quindi generalmente diminuita.
Gli studiosi sottolineano però che, per mancanza di osservazioni disponibili, questa tendenza non è accertata su fiumi e torrenti di dimensioni ridotte e sui tratti urbani dei corsi d’acqua: proprio i contesti che negli ultimi anni sono stati protagonisti dei più drammatici eventi alluvionali del nostro Paese. Essendo particolarmente sensibili alle piogge intense di breve durata, i piccoli corsi d’acqua e i tratti fluviali urbani sono infatti soggetti ad un quadro decisamente più complesso del rischio alluvionale.
L’entità delle variazioni nelle portate di piena evidenziate nello studio è notevole: si passa infatti da una riduzione prevista del 23% ad un aumento dell’11% per decennio (rispetto alle medie di lungo termine). Se queste tendenze dovessero perdurare nel futuro, si potrebbero attendere effetti importanti sul rischio d’alluvione in molte regioni d’Europa.
Secondo gli studiosi, questi dati sono un chiaro segnale di avviso che spinge a mettere in campo subito strategie efficaci per la gestione degli eventi alluvionali. Indipendentemente dagli sforzi necessari per mitigare i cambiamenti climatici, infatti, gli effetti del riscaldamento globale si faranno sempre più concreti nei prossimi decenni e la gestione delle piene dovrà quindi per forza di cose adattarsi a questa nuova realtà.
Adnkronos.