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Pubblicato il: 20/03/2019 17:49
Un “incipit straordinario” con diversi elementi di novità. Mario Morcellini, Commissario Agcom e consigliere alla Comunicazione Sapienza, commenta con l’Adnkronos il fenomeno globale che venerdì scorso ha portato migliaia di giovani di tutto il mondo in piazza per il Global Strike for Future.
“Per la prima volta una generazione giovanile scende in piazza perché in qualche misura si fonda sui dati della ricerca sul futuro del mondo – osserva – cioè i dati sul disastro climatico. Non sembra vero che una generazione così giovane prenda come base di partenza la scienza e il sapere, il contrario di quello che a volte fanno le politiche contemporanee“.
Poi ci sono “tre aspetti su cui ci dovremmo interrogare profondamente”. Primo elemento: “La fascia di età che si mobilita, una novità relativamente assoluta. Di norma sono giovani universitari che coinvolgono altri giovani delle scuole superiori, stavolta è come se la fiaccola fosse partita da giovani studenti medi che tutti davamo per persi dietro agli schermi e apatici rispetto alla politica e alla società. Quindi abbiamo avuto una clamorosa smentita dell’apatia”.
“La seconda novità è che, come spesso accade negli ultimi decenni, i giovani si aggregano su temi non lavorati adeguatamente dalle politiche tradizionali: non è antipolitica ma è un’integrazione dell’agenda della politica e della decisione”, continua Morcellini.
“Terzo elemento è la singolare compostezza delle manifestazioni. Questi ragazzi hanno fatto parlare di sé in positivo perché non ci sono stati estremismi”, sottolinea.
Insomma una di serie di “prime assolute curiosamente combinate, poi è chiaro che i movimenti vanno giudicati non nella loro prima emergenza ma nella maturità quando cominciano a dare prova di sé ma l’incipit con cui si sono presentati è straordinario – continua – Tutte cose abbastanza innovative, quando non sono novità assolute, sono relative: negli ultimi anni non abbiamo mai visto manifestazioni che rivendicano temi urgenti che non scivolino nell’estremismo del comportamento e nella violenza. È come se loro sapessero che la violenza è un elemento di ritardo delle loro richieste di attenzione rispetto alla questione del clima. Un comportamento giovane nell’età ma adulto nella mente e nel cuore“.
Gli spunti di riflessione non finiscono qui. “Noi dobbiamo interrogarci su cosa c’è dietro all’apparente non partecipazione politica dei giovani; per molti c’è un’incredibile venerazione della Rete ma, evidentemente, la Rete non basta a cuori aperti e sensibili perché se tanta gente scende piazza per l’ambiente significa che chiudono gli schermi e decidono di giocare a viso aperto la partita politica”, dice Morcellini annunciando l’avvio di un gruppo di studio della Sapienza proprio sul movimento dei Friday for Future.
Il consigliere alla Comunicazione chiude con una citazione del “grande poeta tedesco Hölderlin: ‘Là dove è più grande il pericolo cresce sempre ciò che salva'”.
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