
Pubblicato il: 13/12/2019 13:37
Supportare la transizione verso un’economia carbon neutral e promuovere un dibattito diffuso e informato sui temi del clima e dell’energia in Italia. E’ questo l’obiettivo del progetto ‘Italy for Climate’, lanciato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, durante Cop25, in
“La nostra iniziativa Italy for Climate – dichiara Edo Rochi, presidente della Fondazione sviluppo sostenibile e firmatario del protocollo di Kyoto quando era ministro dell’Ambiente – punta a rendere l’Italia protagonista di questa sfida, dimezzando le emissioni nazionali di gas serra al 2030 con il coinvolgimento di cittadini, imprese, città e Regioni e del Governo e creando centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Chi agirà per primo e con decisione per tagliare le emissioni di gas serra avrà una serie di vantaggi non solo ambientali ma anche economici e occupazionali anche sul breve termine”.
Al 2025, infatti, Italy for Climate stima un impatto positivo connesso alla transizione energetica quantificato con circa 800mila nuovi posti di lavoro e oltre 240 miliardi di valore aggiunto generato. Numeri importanti, soprattutto se confrontati con i costi del ‘non fare nulla’ che potranno equivalere nei prossimi decenni alla perdita dell’8% del Pil ogni anno, vale a dire 130 miliardi di euro.
Italy for Climate ha elaborato una Roadmap, in linea con i nuovi indirizzi europei, che prevede un taglio di almeno il 50% delle emissioni nazionali di gas serra, al netto del carbonio assorbito, entro il 2030 rispetto ai valori del 1990 (siamo oggi al 18% di riduzione) e un azzeramento entro il 2050.
La Roadmap di Italy for Climate si basa su 7 pilastri: Transizione energetica; Economia circolare; Decarbonizzazione dei trasporti; Adattamento al cambiamento climatico; Agricoltura, gestione delle foreste e dei suoli; Ricerca, innovazione e digitalizzazione; Far pagare le emissioni di carbonio.
“Serve, però – secondo Italy for Climate – una riforma fiscale in chiave ecologica e di inclusività sociale che, da un lato, lavori sulla dimensione europea per introdurre una border carbon tax che tuteli le nostre imprese da dumping ambientale e riveda i parametri economici europei, e dall’altro lavori sulla dimensione nazionale per la progressiva introduzione di una carbon tax come sta avvenendo in molti Paesi anche europei, Francia e Germania inclusi, e a una revisione dell’attuale sistema dei sussidi ambientali che favoriscano direttamente o indirettamente l’uso di combustibili fossili”. I primi promotori di Italy for Climate sono: Conou, Ing, Erg, e2i, davines e Illy.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.