Pubblicato il: 27/09/2019 11:03
I consumatori sono ogni giorno più coscienti che l’ambiente deve essere sempre più al centro dell’agenda politica, tema che occupa il terzo posto delle priorità di oggi degli italiani (37% in relazione alla risposta multipla) – dopo disoccupazione (56%) e tasse (39%) – e che conquista la medaglia d’oro delle richieste per il 2050. Come già testimoniato dal Fridays for Future, sono soprattutto i giovani under 30 a chiedere a gran voce massima priorità all’attenzione sull’ambiente: 1 giovane su 2 si aspetta che i politici ‘scendano in piazza’ con loro promuovendo normative stringenti e promuovendo ogni forma di sviluppo sostenibile. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo realizzato da Nomisma in collaborazione con Spinlife-Università di Padova.
Richieste che si trasformano in impegni concreti della vita quotidiana dei giovani di oggi: l’82% dichiara di essere disponibile a ridurre al minimo gli sprechi (dall’acqua alla luce, dalla plastica al cibo) e il 70% opta per aziende di cui condivide i valori, impegnate nella salvaguardia dell’ambiente. Le tematiche ambientali che preoccupano di più sono il riscaldamento climatico (citato dal 56% degli italiani), l’inquinamento delle acque (54%), l’inquinamento atmosferico e la deforestazione (39% per entrambi).
Tra gli hot topics vi è certamente la plastica, tema sempre più centrale del dibattito sia per le campagne di sensibilizzazione che per l’approvazione della nuova direttiva comunitaria che porterà al divieto della plastica monouso entro il 2021. La crescente consapevolezza impatta in maniera sempre più decisiva sulle scelte di acquisto delle famiglie italiane, spingendole verso la ricerca e la richiesta di prodotti sostenibili con ridotto impatto ambientale.
“Il profilo che emerge dall’indagine sulle abitudini evidenzia che i consumatori stanno adottando uno stile di vita sempre più ‘green’” sottolinea Silvia Zucconi, Responsabile Marketing Intelligence di Nomisma. “Con azioni quotidiane gli italiani si attivano per la salvaguardia raccolta differenziata (83% la pratica con costanza), riduzione la dei consumi energetici (78%) e di acqua (77%). Ma anche grande attenzione durante la spesa: ci si limita ad acquistare bottiglie di plastica (41%), quando è possibile si privilegia la scelta di prodotto più sostenibili o con etichette ambientali (40%)”.
“I consumatori sempre più attenti anche al packaging, che diventa sempre più una caratteristica di scelta del prodotto: il 54% degli italiani spesso evita di comprare prodotti con troppo imballaggio e il 47% preferisce prodotti plastic-free. Inoltre, l’88% dei consumatori afferma di avere maggiore considerazione per i prodotti environment-sounding e il 92% dice di prestare attenzione i cosiddetti ‘eco-label’” conclude Zucconi.
Dall’Osservatorio Nomisma Packaging Largo Consumo emerge come il 35% dei consumatori valuti insufficiente l’impegno delle aziende nella riduzione dell’impatto ambientale della confezione dei prodotti, un altro 62% giudica quanto messo in campo finora appena sufficiente.
Per gli italiani le aziende e i retailer dovrebbero impegnarsi soprattutto nella scelta di materiali sostenibili che non danneggino l’ambiente (questa è una priorità per il 29% degli intervistati), mentre il 20% ritiene importante anche sostituire le attuali confezioni in plastica con altre opzioni in materiali più sostenibili, soprattutto compostabili e plant-based (15%).
Importante lo spunto sulla disponibilità a pagare per un packaging con minore impatto ambientale: il 67% degli italiani dichiara poca disponibilità a riconoscere un differenziale di prezzo (40% non è per nulla disposto a sostenere un costo superiore, un ulteriore 26% potrebbe farlo ma dichiara una disponibilità comunque debole che all’atto di acquisto potrebbe essere neutralizzata.
Adnkronos.