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Cop25: il Papa esorta leader ad agire, ‘parole lontane da azioni concrete’  

Cop25: Papa Francesco ai leader politici: Parole lontane da azioni concrete

“Quanto sono lontane le parole dalle azioni concrete”. Così Papa Francesco in un messaggio indirizzato ai leader politici presenti alla Cop25 in corso a Madrid, denunciando la “mancanza di volontà politica” nel “mitigare gli effetti del cambiamento climatico” e sottolineando però che “è ancora possibile limitare il riscaldamento globale”.

“Dobbiamo chiederci seriamente se esista una volontà politica di impiegare con onestà, responsabilità e coraggio, più risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e per aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili che sono le più colpite”, scrive il pontefice nella sua lettera ai leader mondiali.

Il Papa ha anche ammonito che gli attuali impegni degli Stati nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici “sono lungi dall’essere” quelli che sarebbero realmente necessari per raggiungere gli obiettivi stabiliti nell’accordo di Parigi, accordo che doveva rappresentare “una consapevolezza” da parte della comunità internazionale per “lavorare insieme nella costruzione della nostra casa comune”.

“Purtroppo – scrive Papa Francesco – dopo quattro anni dobbiamo ammettere che questa consapevolezza è ancora piuttosto debole, incapace di rispondere adeguatamente a quel forte senso di urgenza per un’azione rapida richiesta dai dati scientifici a nostra disposizione”. Per questo, esorta i leader politici a “trasformare il nostro modello di sviluppo e a promuovere la solidarietà” ricordando i forti legami tra cambiamenti climatici e povertà.

Serve, continua, il Papa, una “chiara, lungimirante e forte volontà politica, determinata a seguire un nuovo corso che mira a reindirizzare gli investimenti finanziari ed economici verso quelle aree che salvaguardano realmente le condizioni di una vita degna su un pianeta sano, oggi e domani”.

Pertanto, il Papa ha invitato a riflettere, al vertice di Madrid, “in maniera approfondita sui nostri modelli di consumo e produzione e sui processi di educazione e consapevolezza per renderli coerenti con la dignità umana” e a non scaricare sulle “prossime generazioni problemi causati dalle precedenti”.

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