Pubblicato il: 30/03/2020 15:52
Povertà, educazione, condizione economica e occupazionale, innovazione, disuguaglianze, sistema energetico, lotta al cambiamento climatico. Che impatto avrà l’emergenza Coronavirus sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile? Quali sono i Goal dell’Agenda 2030 su cui questa crisi incide maggiormente? A queste domande l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis) risponde con una serie di analisi.
“Intendiamo contribuire alla riflessione sull’impatto della crisi epidemica per cercare di rispondere ai quesiti che oggi, in tutto il mondo, caratterizzano il dibattito sulle possibili conseguenze della pandemia”, spiega il portavoce dell’Asvis Enrico Giovannini.
L’Asvis ha effettuato una valutazione qualitativa della crisi sull’andamento prevedibile degli oltre 100 indicatori elementari utilizzati per elaborare gli indici compositi per i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – Sdgs nell’acronimo inglese), pubblicati regolarmente dall’Alleanza e aggiornati al 2018 a febbraio scorso. La valutazione si concentra sugli effetti a breve termine della crisi (cioè nel corso del 2020), supponendo l’eliminazione delle attuali restrizioni alla mobilità delle persone e allo svolgimento delle attività economiche entro il mese di giugno.
L’analisi è stata effettuata pesando e bilanciando diversi fattori (la caratteristica dell’indicatore, il suo comportamento negli anni della crisi 2008-2009, ecc…). Per i Goal 1 (povertà), 4 (educazione), 8 (condizione economica e occupazionale), 9 (innovazione), 10 (disuguaglianze) l’impatto atteso è largamente negativo mentre per i Goal 7 (sistema energetico), 13 (lotta al cambiamento climatico) e 16 (qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide) ci si può aspettare un andamento moderatamente positivo.
Per i Goal 6 (acqua e strutture igienico-sanitarie), 11 (condizioni delle città), 14 (condizioni degli ecosistemi marini) e 17 (cooperazione internazionale) nel 2020 l’impatto dovrebbe essere sostanzialmente nullo, mentre per i rimanenti cinque Goal l’impatto non è valutabile (NV): in alcuni casi, infatti, non è stato possibile immaginare una relazione chiara tra crisi e indicatore, mentre in altri casi miglioramenti e peggioramenti tendono a compensarsi.
“Questa analisi smentisce, una volta per tutte, l’idea che una crisi economica ‘faccia bene’ allo sviluppo sostenibile come definito dall’Agenda 2030 che comprende le dimensioni economiche, sociali, ambientali e istituzionali”, sottolinea Giovannini, il quale segnala la pervasività dell’impatto della crisi anche su dimensioni dello sviluppo sostenibile che nel dibattito di queste settimane passano in secondo piano, come le disuguaglianze di genere e l’efficienza amministrativa.
“E’ perciò opportuno che il disegno delle politiche pubbliche per rispondere alla crisi sia realizzato tenendo presente tutte le dimensioni della sostenibilità – osserva – Ribadiamo, quindi, la raccomandazione al governo e al Parlamento che i provvedimenti normativi in discussione siano sempre accompagnati da una valutazione, ancorché qualitativa, del loro impatto atteso sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile”.
L’Asvis ha esaminato il anche decreto legge Cura Italia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo 2020 e per ogni articolo ha identificato gli Obiettivi maggiormente impattati.
Da tale analisi emerge che le norme del Decreto riguardano soprattutto il Goal 3 (‘Salute e benessere’), per le numerose misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale; i Goal 8 (‘Lavoro dignitoso e crescita economica’) e 9 (‘Innovazione e infrastrutture’), oltre che i Goal 1 (‘Sconfiggere la povertà’) e 10 (‘Ridurre le disuguaglianze’) a causa dei provvedimenti di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connessi all’emergenza epidemiologica; infine, il Goal 16 (‘Pace, giustizia e istituzioni solide’) viene influenzato dagli interventi sulle pubbliche amministrazioni, le forze dell’ordine, la gestione della giustizia, il funzionamento degli istituti penitenziari e la continuità del servizio postale.
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