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Coronavirus, l’appello di Ecodom: conservare rifiuti elettronici in casa 

L’invito rivolto a tutti i cittadini dal Consorzio italiano

Pubblicato il: 02/04/2020 12:31

Anche per i Raee c’è l’invito a restare a casa“. Ecodom, Consorzio italiano per la gestione dei Raee, si unisce agli attori della filiera per rispondere all’emergenza Coronavirus garantendo “il funzionamento del sistema ma a un ritmo ridotto, così da poter salvaguardare la salute di tutti gli operatori della filiera, in particolare di quelli coinvolti nel trasporto e nel trattamento di tali rifiuti”.

“Un cambiamento necessario”, fa sapere il Consorzio, rilevato anche dai dati di raccolta del mese di marzo, che segnalano un netto calo dei ritiri in tutta Italia, passati da oltre 300 a meno di 50 al giorno.

Il sistema dei Raee è incluso tra le attività produttive industriali e commerciali che il governo, attraverso il Dpcm del 22 marzo 2020, ha lasciato operative. “L’appello lanciato a tutti i consumatori arriva da una parte dalla volontà di evitare occasioni di contagio e dall’altra a seguito della momentanea interruzione della raccolta e della chiusura di numerose isole ecologiche decisa da molti enti locali sull’intero territorio nazionale”, spiega Ecodom.

Conservare un Raee nella propria abitazione durante il periodo di emergenza non presenta controindicazioni e può aiutare a ridurre le possibilità che gli operatori della filiera subiscano il contagio. È dunque opportuno che chiunque non abbia un’esigenza immediata e improrogabile di disfarsi dei propri rifiuti elettronici, eviti di farlo”, afferma il direttore generale di Ecodom, Giorgio Arienti.

Questo appello va nella direzione dei provvedimenti d’emergenza adottati dal Centro di Coordinamento Raee lo scorso 17 marzo con l’obiettivo di facilitare le attività dei lavoratori della filiera. La raccolta prosegue quindi “nei casi di ’emergenza’, quali ad esempio Centri di Raccolta saturi di rifiuti che è opportuno svuotare prima della chiusura o pieni di Raee ritirati in modalità ‘uno contro uno’ dai distributori che effettuano vendite online (ancora attive)”.

 

 

Adnkronos.

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