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Coronavirus: ristoranti si adeguano, ‘i pasti ve li portiamo a casa’

 

Ristoranti chiusi per decreto. Il coronavirus abbassa le saracinesche dei locali ma qualcuno si organizza, perché le consegne a domicilio quelle sì, si possono fare, con le dovute misure precauzionali relative alla distanza di sicurezza, all’igiene e all’assenza di contatto diretto. Ciò significa che è possibile ordinare sulle piattaforme di food delivery dai ristoranti aderenti, ma c’è anche chi decide di fare da sé.

“Da decreto il nostro ristorante deve rimanere chiuso, ma abbiamo possibilità di fare consegne a domicilio, rispettando tutte le norme di sicurezza per il trattamento, il confezionamento, il trasporto e la consegna degli alimenti”, spiegano i proprietari de L’Angolo Cottura, ristorante romano che ci tiene a lavorare come attività
“di quartiere” (Tor Pignattara, periferia est di Roma) e che, quindi, “per mantenere le nostre relazioni di fiducia, far tornare un sorriso con un buon piatto fatto di passione e di ingredienti genuini, sostenere chi, per tanti e diversi motivi, non può cucinare” ha deciso di attivare il servizio di consegne a domicilio nel quartiere da mercoledì 18.

“Abbiamo deciso di non appoggiarci a nessun servizio di delivery, come scelta etica lavorativa e per evitare un supplemento sul prezzo”, sottolineano. Quindi, menù ridotto per garantire efficacia di servizio e qualità. Anche qui, i social vengono in aiuto di chi cerca di reinventare la propria attività commerciale: Facebook e WhattsApp i canali preferenziali e più veloci per comunicare le proprie scelte e l’offerta a clienti e cittadini. E’ su queste piattaforme che il tam tam funziona e le iniziative si diffondono.

Per quanto riguarda i servizi di food delivery che si appoggiamo alle più note piattaforme, queste (come nel caso di Just Eat) con Fipe e ad Assodelivery hanno delineato un documento di linee guida con l’obiettivo di ricordare le misure precauzionali da adottare, dalla pulizia delle attrezzature per le consegne, alla chiusura dei sacchetti e dei contenitori.

Disabilitata la possibilità di pagare in contanti per le consegne gestite direttamente con i rider, privilegiando i pagamenti elettronici, e attivata la modalità contactless. Per quanto riguarda i rider, alla consegna si mantiene la distanza di sicurezza di almeno un metro, no ai contatti diretti. L’ordine potrà essere appoggiato fuori dalla porta e non consegnato a brevi manu.

Lato clienti sono in corso agevolazioni per ordinare, come sconti sulle consegne. Questo potrà consentire di ordinare a un costo più basso e anche di far lavorare i ristoranti che sono in difficoltà in questo momento, ma anche i rider di avere ulteriori opportunità di consegna.

 

 

 

Adnkronos.

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