CORONAVIRUS: SANIFICAZIONE E DECONTAMINAZIONE
Il sistema di sanificazione all’ozono è un metodo di pulizia completamente ecologico, non lasciando dietro di sé alcun tipo di residuo chimico. In Italia il Ministero della Sanità, con il protocollo n° 24482 del 31/07/1996, ha riconosciuto il sistema di sanificazione con l’ozono come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, eccetera e infestati da acari ed insetti.
DISINFEZIONE AMBIENTALE PER COVID-19
Uso di dispositivi di protezione individuali (DPI) nella prevenzione dell’esposizione a rischio biologico degli operatori sanitari. L’importanza della disinfezione ambientale è stata illustrata in uno studio di Singapore, in cui è stato rilevato l’RNA virale su quasi tutte le superfici testate (maniglie, interruttori, corrimano, porte interne e finestre, water, lavandino) nella stanza di isolamento di un paziente lievemente sintomatico al COVID-19 prima della pulizia di routine, probabilmente trasportate dall’aria.
L’RNA virale non è stato rilevato sulle superfici simili nelle stanze di altri due pazienti sintomatici, che però erano state sottoposte a pulizia di routine (con dicloroisocianurato di sodio). Da segnalare inoltre, che il rilevamento di RNA virale, non indica necessariamente la presenza del virus infettivo.
Fattori che influenzano la sopravvivenza di questi virus sulle superfici includono: variazione del ceppo, titolo, tipo di superficie, mezzo sospendente, modalità di deposizione, temperatura e umidità relativa, e il metodo utilizzato per determinare la fattibilità del virus.
Il campionamento ambientale ha individuato contaminazione delle superfici con SARS-CoV e virus influenzale, anche se l’uso frequente di metodi di rilevazione molecolari potrebbe non rappresentano necessariamente la presenza di virus vitale. Una volta contaminate dall’ambiente, le mani possono avviare auto-inoculazione nelle membrane mucose del naso, degli occhi o della bocca.
I virus sono stati studiati durante la loro interazione con l’ozono.
Con l’ozono 99% dei virus sono stati inattivati e hanno dimostrato danni alle loro proteine dell’involucro, cosa che potrebbe impedire al virus di attaccarsi alle cellule normali e serie di potenziali vantaggi rispetto ad altri gas decontaminanti e soluzioni chimiche liquide.
L’ozono è un composto naturale, è facilmente generato in situ dall’ossigeno, e poi si trasforma in ossigeno-ozono con un’emivita di circa 20 min (± 10 min a seconda dell’ambiente). Come gas può penetrare tutte le zone all’interno di una stanza, compreso fessure, infissi, tessuti, e sotto superfici di mobili, in maniera molto più efficace di applicazioni manuali di spray liquidi.
CON QUALE MECCANISMO L’OZONO ELIMINA I VIRUS, ANCHE QUELLI CONSIDERATI LETALI?
L’ossidazione tramite ozono provoca l’inattivazione dei virus. In questo caso l’azione dell’ozono riveste particolare interesse in quanto consiste nell’ inattivazione dei recettori virali specifici, che il virus utilizza per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere. Viene così bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase: l’invasione cellulare.
INATTIVAZIONE VIRUS
Attualmente, per il coronavirus, non sono ancora stati messi a punto vaccini efficaci e per il momento l’unica soluzione sembra essere la prevenzione. Un sistema che attualmente sembra essere molto efficace anche con altri virus, è rappresentato dall’ozono. Nel caso di una pandemia, la grave carenza di respiratori e indumenti protettivi, a causa dell’enorme domanda e della produzione insufficiente, potrebbe portare il CoV-19 a uccidere un gran numero di individui.
Allo stato attuale, non esiste un farmaco in grado di trattare l’infezione COVID-19, gli unici rimedi terapeutici sono quelli mirati agli effetti collaterali causati dal virus, come l’infiammazione e la fibrosi polmonare, riconosciuti come le prime cause di morte. Uno dei trattamenti COVID-19 prevede l’inalazione di una miscela di idrogeno gassoso e ossigeno, ottenendo risultati migliori rispetto al solo ossigeno.
Inoltre, la radiazione UV germicida “scompone” l’ossigeno O2 che poi si aggrega in molecole di O3 (ozono) creando lo strato di ozono, in grado di inibire la replicazione virale e migliorare la respirazione polmonare. Tutte queste precauzioni dovrebbero essere prese in considerazione per ridurre il rischio di infezione da CoV-19.
ELIMINAZIONE BATTERI
Grazie al suo alto potenziale ossidante, l’ozono ossida i componenti cellulari della parete delle cellule batteriche penetrando dentro la cellula. Una volta entrato, ossida tutte le componenti essenziali (enzimi, proteine, DNA, RNA).
Durante tale processo la membrana si danneggia e la cellula muore.
I rapporti riferiti evidenziano le difficoltà che si possono incontrare quando si devono eliminare comuni germi vegetativi, come lo Staphylococcus Aureus di regola più sensibili di tanti altri germi.
L’ozono li attacca mediante ossidazione o distruzione diretta della parete della cellula con la fuoriuscita dalla stessa dei componenti cellulari. I batteri muoiono per la perdita del citoplasma che li sostiene in vita, questo fenomeno si chiama OSSIDAZIONE o OZONOLISI PROTOPLASMATICA.
Poiché agisce istantaneamente, l’ozono non consente lo sviluppo di ceppi patogeni resistenti, un problema crescente per l’industria degli alimenti freschi.
Per informazioni e contatti scrivere a: [email protected]
La Redazione