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Da ‘attivista’ a ‘zero emissioni’, Greta dalla A alla Z 

Da 'attivista' a 'zero emissioni', Greta dalla A alla Z

(Adnkronos)

Greta Thunberg è la persona dell’anno 2019 secondo la rivista americana Time. Ecco l’alfabeto della 16enne svedese attivista per il clima che in poco più di anno ha cambiato la società.

Attivista per il clima con Asperger. Si definisce così Greta Thunberg che a soli 16 anni è già un’eroina. La giovane attivista nell’estate 2018 ha iniziato una protesta di fronte al Parlamento svedese per chiedere misure più efficaci contro il riscaldamento globale. Nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003, dalla relazione tra la cantante d’opera Malena Ernman e l’attore Svante Thunberg, a Greta è stata diagnosticata la sindrome di Asperger. Avere la sindrome di Asperger “è un super potere”, ha rivendicato così su Twitter la sua “diversità” come una forza che l’aiuta nella sua battaglia.

Brani musicali. Le parole dell’attivista hanno ispirato anche la musica. Dal brano ‘Non c’è più tempo’ dei Têtes de Bois a Piero Pelù con ‘Pic Nic all’Inferno’, che riprende parti del discorso di Greta alla Conferenza di Katowice sul clima.

Clima. All’età di 11 anni, soffriva di depressione aggravata dalla presa di coscienza dei cambiamenti climatici e dalla percezione che non sia stato fatto abbastanza per affrontarli. Dall’agosto 2018, tutti i venerdì Greta salta la scuola, una protesta per chiedere misure concrete nella lotta al surriscaldamento globale.

Davos. “La nostra casa è in fiamme”. E’ stato questo il messaggio che a gennaio scorso, ha consegnato alla platea dei potenti del Forum economico mondiale di Davos.

Esempio per molti ragazzi. Ha ispirato i giovani a spingere i politici a fare di più per affrontare il cambiamento climatico e limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, l’obiettivo più ambizioso fissato nell’accordo di Parigi del 2015.

Friday for future. E’ il grande movimento studentesco, nato grazie dall’esempio della giovane svedese, che negli ultimi mesi sta spingendo migliaia di ragazzi e ragazze a scioperare il venerdì. In poco più di un anno, sono stati 4 i Global Climate strike, ovvero gli scioperi internazionali che hanno portato milioni di persone nelle piazze delle proprie città, in più di 150 paesi.

Generazione Greta. Citata anche dalla Treccani è “la generazione dei giovani e giovanissimi ispirata dall’azione dell’attivista Greta Thunberg, impegnata nel sensibilizzare l’opinione pubblica e i governanti di tutte le nazioni sui rischi derivanti dal mutamento climatico planetario”.

Hashtag. Per la 16enne attivista il Fridays For Future non è un’organizzazione a livello internazionale ma è un hashtag, “un movimento che pone l’accento sulla ricerca: abbiamo gli stessi obiettivi ma parliamo come individui o per diverse organizzazioni in diversi paesi”. “Bisogna cambiare la mentalità, non abbiamo molto tempo. Il cambiamento deve iniziare oggi”.

Ipcc. I suoi discorsi non mancano di contenuti scientifici e a supportare le sue idee c’è il comitato scientifico dell’Onu che avverte: i governi devono adottare misure “urgenti e ambiziose” per ridurre le emissioni.

Leader politici. Dalla Cop24 in Polonia al summit Onu di New York, passando per Davos, fino ad arrivare alla Cop25 di Madrid. La militante si rivolge con parole dure ai decisori politici affinché il cambiamento abbia inizio.

Manipolata. Nonostante la nobile causa, gli utenti di Twitter di ogni nazionalità si dividono sulla sua figura. Tanti i sostenitori della ragazza che ha dato il via alle proteste globali, tantissimi i detrattori che accusano la giovane di essere ‘manipolata’ da imprecisati ‘poteri forti’.

New York. Al summit sul clima dell’Onu dello scorso 23 settembre, ai leader mondiali ha detto: “Siamo all’inizio di una estinzione di massa e tutto quello di cui siete capaci di parlare è il denaro e favole di un’eterna crescita economica”. In un appassionato intervento, l’attivista svedese ha accusato i grandi leader di “non essere abbastanza maturi per dire come stanno le cose”. “Se sceglierete di deluderci, non vi perdoneremo mai”, ha aggiunto la 16enne fra gli applausi, parlando a nome delle giovani generazioni.

Occhiatacce. Non è di certo passato inosservato lo sguardo ‘fulminate’ che ha dedicato al presidente Usa Donald Trump, incrociato in occasione della sessione dedicata agli speech al vertice dell’Onu a New York. Un istante immortalato dalle telecamere, che nell’arco di qualche ora è diventato virale sui social dando vita a meme, gif e condivisioni.

Papa. Ad aprile, in occasione della sua visita in Italia, la giovane ambientalista, ha incontrato il Pontefice in Vaticano. Al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro alla presenza di circa dodicimila fedeli, nel momento del Baciamano la stretta di mano con Bergoglio.

Quando? I ragazzi di tutto il mondo già la sanno. L’appuntamento è il venerdì: tutti in piazza per chiedere misure urgenti per tutelare il futuro delle giovani generazioni.

Roma. Il 19 aprile l’attivista ‘con le trecce’ ha fatto tappa in Italia, partecipando al #FridayForFutureRoma in piazza del Popolo. Da un ‘palco a pedali’, alimentato da 120 biciclette, ha detto: “Continuiamo a combattere per il nostro futuro. Grazie Roma, grazie Italia”.

Sciopero della scuola per il clima (Skolstrejk för klimatet). Con questo slogan, dipinto a mano su un cartello, la Thunberg non immaginava che la sua protesta solitaria fuori dal parlamento svedese potesse diventare un movimento globale.

Twitter. Sul social network dei cinguettii la 16enne più famosa del mondo vanta 3,2 mln di follower.

Urgente. Occorre invertire la rotta. Il problema ambientale non può più essere ignorato perché, come ricordano i ragazzi di tutto il mondo del Friday for Future, non abbiamo un ‘pianeta B’.

Vegana. Per diminuire la sua impronta ecologica ha scelto di diventare vegana e ha spinto la sua famiglia a fare altrettanto.

Zero emissioni. Tutti gli spostamenti della Thunberg e della sua famiglia sono a impatto zero: dal treno all’auto elettrica fino ad arrivare alla barca a vela, sulla quale ha attraversato due volte l’Atlantico.

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