Il cosiddetto “oro blu”, l’acqua, sarà un bene sempre più prezioso. Perchè non fare di un problema una soluzione? Recuperare l’acqua dei ghiacciai in scioglimento e distribuirla nei luoghi del mondo dove c’è scarsità.
Gli iceberg per dissetare il mondo: l’idea non è nuova, ma potrebbe presto diventare realtà grazie al lavoro di una società di ingegneria in Medio Oriente, la National Advisor Bureau, che si propone di rimorchiare le montagne di ghiaccio dall’Antartico fino ai Paesi più colpiti dalla siccità – come l’Australia – per poi trasformarle in acqua potabile.
Secondo quanto riporta la Nbc News, la società – basata negli Emirati arabi uniti – avvierà uno studio pilota a novembre per individuare gli iceberg più adatti con l’aiuto dei satelliti.
Una volta trovato, l’iceberg verrebbe ‘ingabbiato’ con reti metalliche e catene e trasportato da piccole flotte di navi per circa 6.400 chilometri fino alle coste australiane o sudafricane (a seconda del suo luogo di provenienza).
“Se il progetto avrà successo potrebbe risolvere uno dei più grandi problemi del mondo”, ha detto il fondatore della National Advisor Bureau, Abdulla Alshehi, sottolineando che 1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e che entro il 2050 il 50% della popolazione mondiale si troverà a far fronte a una carenza di acqua.
Un secondo iceberg verrebbe poi trasportato per 12.800 chilometri fino agli Emirati arabi uniti e in futuro la società si propone di fornire iceberg a qualsiasi Paese ne abbia bisogno. Si tratta di un progetto da 60 milioni di dollari finanziato da privati che potrebbe partire già il prossimo aprile. L’acqua ricavata dagli iceberg verrebbe poi venduta ai vari governi.
(ANSA)