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Pubblicato il: 11/12/2019 13:03
Obiettivo decarbonizzare e la data è fissata al 2050. Lo dice l’Europa che punta ad un grande patto verde per raggiungere la neutralità climatica. Per sostenere un percorso di transizione verso un’economia a basse emissioni, occorre però valorizzare il ruolo del gas. I combustibili gassosi come Gpl e Gnl, secondo Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore dei gas liquefatti, sono le uniche soluzioni in grado di assicurare un approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile e per questo serve una decisa e chiara azione di governo soprattutto in vista della prossima definizione della legge di bilancio.
“Noi stiamo cercando di sottolineare l’importanza del Gpl come elemento essenziale di transizione perché rappresenta, sia per l’autotrazione che per il riscaldamento, l’energia fossile disponibile a minor impatto ambientale che non ha bisogno di sostanziali nuove infrastrutture e che consente, rispetto alle altre energie tradizionali, dei vantaggi sia di riduzione dei gas climalteranti che di minori emissioni di polveri che sono il principale problema di inquinamento delle nostre città”, afferma all’Adnkronos, Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi/Federchimica.
Altro tassello è quello del Gnl, il Gas Naturale liquefatto, già inserito nel Piano nazionale integrato per l’energia ed il clima, tra i combustibili su cui puntare nel prossimo futuro per la difesa dell’ambiente e della qualità dell’aria. In questi anni il settore italiano ha fatto passi da gigante ma restano da risolvere alcune criticità.
Gli imprenditori italiani del settore, sottolinea Arzà, “hanno fatto delle scelte coraggiose. Pur essendo partiti ultimi tra gli stati in Europa nella realizzazione degli impianti stradali per rifornire veicoli pesanti con il gas naturale liquefatto, oggi siamo al primo posto per numero di stazioni di servizio disponibili per l’utenza. Ne abbiamo 58 mentre la Spagna, che è l’hub più importante del Mediterraneo del Gnl, ne ha 1/3 rispetto a quelli realizzati in Italia”. A questo però, aggiunge Arzà, “si associa una debolezza della infrastruttura di approvvigionamento. Tutte le nostre stazioni di servizio, infatti, sono prevalentemente approvvigionate dai depositi che si trovano nel sud della Francia”.
Secondo Arzà, “si tratta di una limitazione importante, sia per la diffusione di questi impianti che al momento sono concentrati prevalentemente al centro nord dell’Italia, che per la capacità competitiva da un punto di vista economico di questo carburante”. Inoltre, “se l’utenza non può disporre di un’adeguata diffusione della rete, non si facilita la riconversione di tutti i veicoli industriali di grandi dimensioni”.
La legge di bilancio, secondo il settore, offre l’opportunita di valorizzare il ruolo del gas, intervenendo sia nel settore del riscaldamento domestico che in quello dei trasporti, incentivando, in questo ultimo caso, la riconversione delle auto più inquinanti.
In particolare, spiega Arzà, “la proposta riguarda il sostegno alla trasformazione delle autovetture di classe emissiva inferiore a Euro 4”. Secondo il presidente di Assogaliquidi/ Federchimica “dare ancora un contributo alla trasformazione in Gpl di queste autovetture consente di abbattere le emissioni” e rappresenta un risparmio economico per quella fascia della popolazione che “ha una grande difficoltà a fare la sostituzione nell’immediato della propria automobile”.
Quanto al riscaldamento domestico, secondo Arzà, “bisogna agire contro il sostegno che oggi viene dato all’utilizzo delle biomasse legnose, spesso a danno di un’infrastruttura già esistente. L’acquisto di una stufa a pellet o legna, infatti, riceve un contributo di defiscalizzazione che rende l’insieme della proposta energetica più competitiva rispetto al gpl o al gas naturale”.
“Questo oltre ad agire sulla corretta competizione tra le diverse fonti di combustibili ha anche un risvolto negativo sulle emissioni. E’ certificato da alcuni studi che le emissioni da combustione da biomassa sono il primo elemento inquinante dell’aria delle nostre città. Riteniamo, quindi, che un uso corretto delle risorse dello Stato deve riconsiderare gli incentivi che vengono dati al settore delle biomasse” conclude il presidente di Assogasliquidi/Federchimica.
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