Apparecchi elettrici senza batteria, a energia rinnovabile e perpetua: è questo il futuro anticipato dalla scoperta dei ricercatori della Northwestern University che, da un vecchio Game Boy Nintendo, sono riusciti a realizzare un dispositivo di gioco che non ha bisogno di batterie per funzionare.
Il dispositivo si alimenta infatti attraverso l’energia indotta dall’utlizzatore, ad esempio schiacciando i tasti di gioco, e attraverso l’energia solare.
Josiah Hester, che ha co-condotto la ricerca, ha affermato in un comunicato stampa che “È il primo dispositivo interattivo senza batteria che raccoglie energia dalle azioni degli utenti. Quando premi un pulsante, il dispositivo converte quell’energia in qualcosa che alimenta il tuo gioco.”
Il dispositivo, chiamato “ENGAGE”, ha le stesse dimensioni e forma della console di gioco portatile Game Boy originale. La differenza principale? È dotato di una serie di pannelli solari fissati alla parte anteriore del modello.
La pressione dei pulsanti è una seconda fonte di energia, poiché i pulsanti sono collegati a una serie di condensatori che consentono di accendere la macchina indipendentemente da quanto tempo è rimasta spenta. Inoltre, i ricercatori affermano che la console può riprodurre qualsiasi gioco Nintendo Game Boy utilizzando le cartucce originali.
“Il gioco sostenibile diventerà una realtà e abbiamo fatto un passo importante in quella direzione, eliminando completamente la batteria”, ha affermato Przemyslaw Pawelczak di TU Delft, che ha co-condotto la ricerca con Hester. “Con la nostra piattaforma, vogliamo affermare che è possibile creare un sistema di gioco sostenibile che porti divertimento e gioia all’utente”.
Il gioco sostenibile non è l’unico obiettivo di questo dispositivo. Come spiega Hester, i dispositivi elettrici efficienti che non possiedono batterie degradabili e sono affidabili per periodi di tempo molto lunghi sono il futuro quando si tratta di esplorazione spaziale e di ambienti ad alto rischio qui sulla Terra. Chi avrebbe mai pensato che il Game Boy retrò di Nintendo sarebbe stato lo strumento perfetto per sviluppare strumenti spaziali affidabili del futuro?