Pubblicato il: 19/05/2020 15:44
Prenotare una vacanza etica e combattere il coronavirus. FairBnB.coop, sistema di prenotazione di alloggi, alternativa e solidale al booking tradizionale, in questo difficile momento per l’economia e per il turismo si impegna mettendosi a servizio per l’emergenza covid. La piattaforma ha un modello di business responsabile che prevede la destinazione a fondo perduto del 50% delle commissioni sulle prenotazioni a progetti di comunità a rilevante impatto sociale e, in particolare a istituti e organizzazioni impegnati nella lotta alla pandemia e legati alle sei città pilota di Genova, Bologna, Venezia, Amsterdam, Barcellona e Valencia.
Finanziato anche da Banca Etica, questo sistema di home sharing privilegia le persone e le comunità locali rispetto al profitto e offre la possibilità di esperienze di viaggio realmente autentiche e sostenibili. Cfi-Cooperazione Finanza Impresa rinnova l’interesse per quelle realtà che mettono al centro il territorio e la persona ed entra nel progetto con una partecipazione di 50mila euro e un prestito subordinato di altri 50mila euro.
Il progetto attuale prevede di coinvolgere i potenziali futuri viaggiatori: prenotare oggi dando una mano a medici, infermieri e personale sanitario e partire per le vacanze appena sarà possibile. A Bologna il denaro (il 50% delle commissioni) sarà devoluto alla Fondazione Sant’Orsola, a Venezia alla Regione Veneto e a Genova alla Regione Liguria.
La start-up turistica riparte così dai principi ispiratori della cooperativa: mitigare gli effetti degli impatti del turismo sulle comunità locali, proteggere la residenzialità e combattere la gentrificazione.
Due sono le regole base: ogni host può mettere a disposizione un solo alloggio per evitare speculazioni e la metà delle commissioni devoluta ad associazioni no profit per lo sviluppo del territorio. Una crowdfoundig civico che collabora con programmi ambientali, di social housing, di restauro, cooperative di acquisto, aree giochi, luoghi di aggregazione sociale e molto altro.
Fairbnb.coop, che conta 17 soci e ha compiuto fundraising per oltre 600mila euro, di cui un quarto con capitale dei cooperatori membri, a regime punta ad avere un assetto democratico: sono i residenti a stabilire, all’interno di una rosa di proposte, come e con chi operare all’interno della propria comunità.
La piattaforma non è, quindi, di proprietà di anonimi investitori ma sarà chi la usa e ne subisce gli effetti. Host, ospiti, imprese locali e vicini di casa: tutti cooperano in una governance distribuita per costruire il cambiamento nella propria città. Fairbnb si impegna a salvaguardare la privacy e la sicurezza degli utenti.
“Fairbnb è la dimostrazione che si può fare ‘sharing economy’ non per estrarre valore dai territori ma per contribuire direttamente al loro sviluppo. Investendo sulla responsabilità delle persone e sul loro protagonismo – afferma il presidente di Cfi, Mauro Frangi – Coniugare le enormi possibilità di condivisione che offrono le tecnologie digitali con i principi mutualistici e democratici propri del modello cooperativo – conclude – apre una strada che, oggi più che mai, può contribuire a costruire un futuro più sostenibile e più equo per le persone e le comunità”.
Adnkronos.