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Fase 3: AbbVie-Rse, impresa e ricerca insieme per ripresa sostenibile e smart 

Accordo AbbVie-Rse: impresa e ricerca insieme per una ripresa sostenibile e smart

Daniela Toia, direttore del Polo Produttivo AbbVie Italia

Per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione nazionali che europei e intraprendere la strada della ripartenza, le imprese penalizzate dalla grave crisi economica indotta dalla pandemia del Covid 19 sono chiamate ad avviare un processo di rinnovamento tecnologico e digitale, che passa per la transizione energetica 4.0. Ma non solo. Occorre adottare un approccio in campo energetico di efficienza di sistema per una ripresa all’insegna di sostenibilità, digitalizzazione e competitività.

E’ l’obiettivo dell’accordo firmato tra l’azienda biofarmaceutica AbbVie e Rse (Ricerca del Sistema Energetico, ente di ricerca pubblico del gruppo Gse) che punta alla sinergia tra ricerca e impresa, presentato oggi nell’incontro “Energia per innovare il futuro. Imprese sostenibili e smart: le nuove strategie di efficienza energetica per la ripresa all’insegna del Piano Transizione 4.0” che annuncia la collaborazione fra il mondo delle imprese industriali e, appunto, quello della ricerca.

Da una parte AbbVie, azienda biofarmaceutica globale fortemente orientata all’innovazione e specializzata nello sviluppo e produzione di trattamenti avanzati; dall’altra Rse, società di ricerca del gruppo Gse vigilata dal ministero dello Sviluppo Economico, con la missione di sviluppare progetti di ricerca di interesse pubblico generale per il sistema elettrico nazionale.

L’obiettivo del progetto è promuovere una nuova cultura dell’efficienza di sistema nel settore dell’industria che, prendendo spunto dall’analisi dell’esperienza, delle buone pratiche e dai risultati di un approccio di eccellenza di gestione dell’energia realizzato dalla biofarmaceutica AbbVie nel polo produttivo italiano, consenta la diffusione e la replicabilità di un modello di transizione in grado di coniugare efficienza, sostenibilità e produttività dell’impresa.

“I programmi di ricerca di Rse supportano le istituzioni nella pianificazione energetica, a partire dalla costruzione degli scenari alla base del Pniec, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima – afferma l’Ad di Rse Maurizio Delfanti – e l’efficienza energetica, mirata alla competitività industriale, rappresenta una chiave di volta della sostenibilità. Oggi presentiamo un accordo di collaborazione con una realtà industriale importante, con lo spirito di creare una sinergia e un dialogo, per promuovere lo sviluppo industriale nella consapevolezza che sarà vero sviluppo solo se raggiungerà l’obiettivo di sostenibilità che l’Italia e l’Europa si sono date per i prossimi anni”.

L’applicazione della Iso 50001, ricorda Daniela Toia, direttore del Polo Produttivo AbbVie Italia, “quale prima azienda del nostro settore e la gestione ottimizzata dell’energia e delle risorse con un approccio mirato all’efficienza di sistema fondano le premesse dell’accordo con Rse e l’analisi del caso AbbVie come esempio virtuoso replicabile. Si tratta di una collaborazione, che oltre a fornire spunti di miglioramento per il nostro stesso sito, offre la possibilità di creare un cluster di imprese improntato alla condivisione delle esperienze, per la realizzazione e la facilitazione di interventi coerenti con le strategie di transizione energetica”.

L’obiettivo specifico del progetto di Rse sull’industria, spiega Marco Borgarello, responsabile del Gruppo di ricerca efficienza energetica in Rse, “è di valutare la realizzabilità e le potenzialità di interventi di efficientamento per ridurre i consumi nei settori energivori e per stimare, in modo analitico, il potenziale impatto e l’efficacia delle misure di governance rispetto agli obiettivi complessivi dell’Italia. E per questo il dialogo sul campo con realtà industriali virtuose e innovative come AbbVie ci permette di far luce sui dati statistici, che desumiamo dai questionari diffusi ad oltre 200 imprese di alcuni settori e dalle richieste di interventi a valere sulle misure di incentivazione”.

I dati in corso di elaborazione sul questionario Rse indicano che oltre il 50% delle imprese intervistate ha valutato risparmi fino al 5% di energia elettrica come conseguenza degli interventi effettuati, con impatti positivi anche su energia termica, acqua e rifiuti.

La gestione ottimale dell’energia necessita di una efficiente ed estesa rete di monitoraggio. Ha osservato in proposito Daniela Toia: “Possiamo contare su un sistema di analisi e verifica che consente capillarmente, attraverso più di 250 strumenti di misurazione energetica disseminati all’interno del sito e oltre 500 variabili di processo (temperatura, pressione, portate, ecc.) la redazione di monitoraggi costanti nel tempo e bilanci energetici circostanziati”.

“Quanto al futuro – aggiunge – stiamo valutando in collaborazione con centri di ricerca e università nuove applicazioni che prevedono l’utilizzo di fuell cell, intelligenza artificiale e geotermia per investimenti mirati e che rispondono ad un approccio della gestione dell’energia improntato all’efficienza di sistema”.

Gli impegni nazionali del Pniec per rispettare il prossimo traguardo fissato al 2030 prevedono misure di efficienza energetica aggiuntive, in grado di determinare, rispetto ad uno scenario tendenziale di sviluppo, una riduzione dei consumi pari a circa 9,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalente l’anno, di cui 1 Mtep in capo al settore industriale.

Il ministero dello Sviluppo economico, presenta un insieme di misure di supporto all’innovazione del settore industriale note come Impresa 4.0, che comprende esplicitamente l’aspetto del miglioramento dell’efficienza. In collaborazione con Rse mira a quantificare al meglio gli effetti sulle riduzioni di consumi derivanti dagli interventi attuati dalle imprese.

“Diffondere questo approccio di efficienza di sistema – conclude Daniela Toia, responsabile del polo produttivo di AbbVie Italia – diviene la premessa per far crescere una cultura in tema di efficienza energetica che conduca a scelte e investimenti mirati e coerenti e a un monitoraggio e gestione dell’utilizzo dell’energia in termini ottimali”.

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