Pubblicato il: 04/02/2020 11:29
“Il rapporto dell’Ersaf è un punto di partenza per qualsiasi politica forestale e soprattutto di politica di lavorazione del legno. Le superfici forestali stanno crescendo e anche la pioppicoltura sta crescendo. Per questo bisogna capire come aumentare l’utilizzo del legno lombardo perché noi dipendiamo ancora per l’80% dall’estero“. Lo ha detto all’Adnkronos Sebastiano Cerullo, direttore generale di FederlegnoArredo, a margine della presentazione del rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia nel 2018 realizzato da Ersaf, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste. Stando al rapporto, la Lombardia è la terza regione italiana per superficie forestale con oltre 619mila ettari che ricoprono il 26% del territorio lombardo.
“Solo con la segheria non si va avanti – avverte Cerullo – bisogna fare dei prodotti di valore aggiunto, fare entrare di più legno in città, perché poi tutto si inserisce anche nel discorso della cambiamento climatico. Una casa di legno è un accumulo di CO2 e quindi ritengo sia un pezzo importante delle politiche da attuare nel prossimo futuro”. Fondamentale, per il direttore generale di FederlegnoArredo, diminuire la dipendenza dall’estero.
“Sicuramente l’80% viene dall’estero – sottolinea – ora bisogna capire come far crescere tutta la nostra filiera che è vero, è fatta di piccole e medie imprese, però bisogna dare loro l’opportunità di mettersi insieme e fare prodotti di valore aggiunto, cosa che la Lombardia ha ben presente. Dobbiamo andare in questa direzione”.
In tal senso, avere una mappatura delle foreste risulta importante. “Aiuta senz’altro aiuta a capire cosa puoi fare – fa notare Cerullo -. Sulla base del rapporto Ersaf capiremo come agire. Anche il fattore cambiamento climatico è da prendere in considerazione. Ad esempio, secondo gli ultimi dati emersi si stima che tra trent’anni in Germania l’abete rosso non ci sarà più. Ricordiamoci che cambiando il clima cambiano anche le specie forestali. Questo ci deve far riflettere se le specie presenti oggi in Lombardia sono tutte utilizzabili”.
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