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Pubblicato il: 18/11/2019 15:39
Non c’è solo Venezia. In Italia le aree costiere esposte a rischio allagamento sono 40. Colpa dell’innalzamento del livello del mare, legato anche agli effetti del riscaldamento globale, sommato ai movimenti della terra, prevedibili, noti e non legati questi ultimi al cambiamento climatico. Ne parla all’Adnkronos il geomorfologo dell’Enea Fabrizio Antonioli che ha coordinato la ricerca ‘Variazione del livello del mare lungo la costa italiana negli ultimi 10.000 anni’ e, nel 2017, ‘Il sollevamento di livello del mare ed il rischio di allagamento in Italia’, entrambe pubblicate su Quaternary Science Reviews.
“Il problema è esteso anche ad altre zone oltre a Venezia – dice Antonioli – Ci sono 40 aree costiere pianeggianti nelle quali nel 2100 il mare avrà allagato le coltivazioni, le ferrovie, e via dicendo….se l’uomo non interverrà con opere idrauliche a difesa delle coste. Effetto del mare che sale per il riscaldamento globale e della terra che si abbassa, non per questioni climatiche. Il problema grosso riguarda l’area che va da Monfalcone a Ravenna, poi ci sono altre 39 aree più piccole ma esposte allo stesso rischio o a rischi leggermente diversi”.
Nella mappa dei siti esposti ci sono, tra gli altri, l’area della Versilia, Oristano, Cagliari, La Pianura Pontina, Marina di Campo.
Le cause dell’innalzamento del mare sono: “lo scioglimento dei ghiacci, l’espansione termica per il calore del Mediterraneo e l’isostasia”. Per via di questi fattori i ricercatori stimano un innalzamento tra gli 80 e i 100 cm (previsti entro il 2100); vanno poi aggiunti i “movimenti negativi della terra per cause geologiche, i cui valori cambiano da luogo a luogo”.
Motivo per cui, aggiunge, “la quota alla quale stanno pensando di riprogettare i porti che devono durare almeno fino al 2080 è una quota di più di due metri perché al metro di sollevamento del mare va sommato almeno il metro dovuto alle condizioni che si sono temporaneamente verificate a Venezia (vento da sud, bassa pressione, alta marea)”.
Ma cosa è successo esattamente a Venezia? “Una cosa simile a quanto avvenuto a Rapallo nel 2018, cioè un evento che ha messo insieme diversi fattori negativi, vento da sud contro la Liguria, una mareggiata che ha raggiunto onde di 7,30 metri, un fatto che credo non sia mai accaduto o che non accadeva da 100 anni, e condizioni di bassa pressione in corrispondenza delle quali il livello del mare si alza – spiega Antonioli – In più c’è stato un momento di grossa alta marea. A Venezia è successa una cosa simile, c’è stato un improvviso cambiamento di vento, da tramontana a scirocco, bassa pressione e alta marea“.
Un fenomeno noto. “Eventi analoghi si sono verificati nel 1800 e nel 1966, la differenza è che forse la cadenza inizia ad essere molto più ravvicinata nel tempo, non una volta ogni 20 anni, ma anche più volte all’anno, e questo a mio parere è dovuto al susseguirsi di eventi straordinari che accadono con maggiore frequenza per via dei cambiamenti climatici”, conclude l’esperto Enea.
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