Un gruppo di ragazzi ha costruito un villaggio sui rami più alti per tentare di proteggere quel che resta dell’Hambacker Forst, bosco secolare minacciato da un’immensa miniera di lignite, che ha già spazzato via piante, aziende agricole e paesini
C’era una volta, a settanta chilometri da Colonia, l’Hambacher Forst, una foresta secolare che è stata trasformata in un’immensa miniera di lignite a cielo aperto. Da otto anni, ormai, un gruppo di ragazzi vive sui pochi alberi rimasti, nel tentativo di salvarli.
Si sono costruiti abitazioni di legno anche a quaranta metri di altezza, raggiungibili solo con corde e rampini da scalata. Stanno cercando di difendere, con le unghie e con i denti, quel poco di natura che resta.
Tutto intorno, là dove un tempo c’erano piante secolari, aziende agricole e alcuni piccoli paesi, c’è desolazione assoluta.
I ragazzi dell’Hambacher Forst sono riusciti a salvare solo il 10 per cento del patrimonio naturale preesistente e non si fanno molte illusioni sulla possibilità di resistere ancora a lungo, caricati come sono, quasi quotidianamente, dalle forze di polizia che tentano di sgomberare l’area, invece di pensare a salvare quel poco che resta del polmone verde.
Per il prossimo autunno, infatti, è prevista una nuova stagione di taglio degli alberi, quindi i novelli Robin Hood saranno nuovamente nel mirino delle attività che la polizia metterà in atto per allontanarli dalla foresta che vorrebbero salvare.
Insomma, nel 2018, malgrado tutti i proclami, le promesse, le azioni a favore della salvaguardia ambientale del Pianeta, in quest’angolo della Germania siamo ancora nel profondo Medioevo.
La speranza è che i gruppi di ecologia sociale, difesa del territorio, dei diritti degli animali riescano a fare qualcosa, finché c’è ancora tempo.