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Giuseppe al Polo Sud contro le sei isole di plastica

Sono ormai sei le isole di plastica che stanno mettendo a rischio l’ecosistema. Lo scienziato del Cnr Giuseppe Suaria sta analizzando i dati raccolti nel 2017 su un rompighiaccio in Antartide. Dai dati raccolti emerge una situazione allarmante

La plastica sta aggredendo ormai anche l’estremo Sud del nostro pianeta. Giuseppe Suaria dell’Istituto di Scienze marittime del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Lerici sta analizzando i dati raccolti nella spedizione che l’ha visto protagonista per quattro mesi della missione Antartic Circumnavigation Expedition (Ace). Era la prima spedizione scientifica internazionale destinata a a compiere un’indagine dell’ambiente tutto intorno al Continente Bianco. Organizzata dall’Istituto Polare svizzero vi partecipavano 73 istituti di ricerca di 18 nazioni mobilitando 150 scienziati che si avvicendavano sulla nave “rompighiaccio” russa “Akademik Tryoshnikov” dell’Istituto di Ricerca Artica e Antartica. Sono famose ormai le cinque isole di plastia che galleggiano negli Oceani Pacifico, Atlantico e Indiano e anche tracce di materiali in prossimità dell’Antartico. Sono stati avviati 22 progetti di ricerca da studiosi esplorando i fondali. Giuseppe Suaria è un biologo marino che sta scandagliando i mari per capire il problema delle plastiche. Ora si ritiene ci possa essere una sesta isola proprio in Antartide e che la stia aggredendo. Ciò che ha preoccupato di più la spedizione è la presenza di microplastiche, più diffuse e difficili da intercettare. Suaria nel suo viaggio ha visto di tutto: pesci  intrappolati nelle reti da pesca, albatros galleggianti morti, bottiglie di ogni genere. Suaria proseguirà nel suo lavoro di analisi di questi inquinanti che possono mettere a rischio oltre che l’ecosistema, anche la nostra salute. I pesci dopo aver inghiottito queste sostanze possono poi finire nei nostri piatti.  

foto sotto: oceani invasi dalla plastica (dazebaonews.it)

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