Goletta dei Laghi 2023 fa tappa in Sicilia, tra le province di Caltanissetta e Palermo: risultati tutti entro i limiti di legge i quattro punti campionati da un team di volontari e tecnici nei laghi Soprano (CL) e Piana degli Albanesi (PA). Oggetto dei monitoraggi della campagna, come di consueto, sono canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.
“I campionamenti effettuati quest’anno ci restituiscono risultati positivi per tutti e due i laghi considerati nell’isola – dichiara Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi – Nonostante l’assenza di problemi significativi, è essenziale rimanere vigili riguardo al buono stato qualitativo e quantitativo degli ecosistemi lacustri siciliani. Questi obiettivi, che riguardano la salvaguardia della risorsa idrica e la valorizzazione dei territori e delle preziose aree circostanti i laghi, devono rimanere al centro delle nostre priorità”.
“I risultati positivi delle analisi svolte quest’anno al lago Soprano e al lago di Piana degli Albanesi rappresentano un ottimo segnale della qualità di molte delle acque lacustri siciliane, se teniamo conto anche delle rilevazioni effettuate negli ultimi anni”, dichiara Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia. “È un segnale positivo soprattutto in relazione agli usi che si fanno della risorsa idrica che proviene da questi bacini, usi irrigui ma non solo. Bisogna continuare in questa direzione”.
IL DETTAGLIO DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUI LAGHI SICILIANI
Nello specifico, in questa stagione, sono state effettuate analisi microbiologiche sulle acque di due laghi siciliani. Un punto di campionamento si trova nel Lago Soprano, precisamente in Contrada Cuba, a Serradifalco (CL). Questo stesso punto era stato campionato anche nel 2020 ed era risultato fortemente inquinato. Tuttavia, nell’attuale stagione, le analisi hanno rivelato che il punto rientra nei limiti di legge.
Nel Lago di Piana degli Albanesi sono stati campionati tre punti: Ansa est, alla fine di Via del Lago a Santa Cristina Gela (PA); “Spiaggetta” e Oasi Lago a Piana degli Albanesi (PA). Nel caso di Piana degli Albanesi, le analisi condotte fin dal 2021 non hanno mai mostrato criticità per quanto riguarda l’inquinamento delle acque. Pertanto, tutti e tre i punti campionati nel Lago di Piana degli Albanesi sono risultati entro i limiti di legge.
In sintesi, i risultati delle analisi indicano che sia il Lago Soprano (punto campionato nel 2020 e nuovamente in questa stagione) che i tre punti campionati nel Lago di Piana degli Albanesi rispettano i limiti di legge in termini di inquinamento microbiologico delle acque.
I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
– INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml
– FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 2000UFC/100ml
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
GOLETTA DEI LAGHI 2023. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, i temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 18 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.
Da diversi anni, la campagna di Legambiente è anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche attraverso il progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. Tra le azioni di progetto ci sono la promozione del Manifesto dei laghi, documento volontariato che ogni amministrazione locale può sottoscrivere e un roadshow di 20 tappe per sensibilizzare la cittadinanza attraverso lo spettacolo teatrale Monday, laboratori e animazione territoriale.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. Lo scorso anno in Sicilia il CONOU ha recuperato 10.534 tonnellate di olio usato.