Allarme specie invasive? Questa volta gli invasori non arrivano dallo spazio. In Italia sono oggi presenti 3334 specie aliene nell’aria, sulla terra e nell’acqua: nutrie, pesci siluro, gamberi della Louisiana e rane toro americane. Ambiente a rischio
Questa volta gli “extraterrestri” non arrivano dal cielo per invaderci. Ma sono già nell’aria, nella terra e nei nostri fiumi. Le nuove invasione degli alieni hanno un nome, un’identità chiara, una forma: calabrone asiatico a zampe gialle, gambero rosso della Louisiana, cimice asiatica, rana toro americana, gobbo della Giamaica, pesce siluro e…ormai ha messo radici da anni e risulta sempre più difficile contenerla, anzi si è proliferata (basta fare un giro a Ca’ Lion nella Marca Trevigiana) “Sua Maestà” la nutria.
Sono solo alcune delle delle 12mila specie “aliene” in Europa (come riporta oggi Liberi Tutti del Corriere della Sera). Solo in Italia sono 3334, il 13 per cento della quali (oltre 400) sono considerate invasive, come confermano i dati diffusi dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Sono state introdotte in un’area diversa da quella naturale per azione volontaria o accidentale dell’uomo. E i numeri sono destinati a crescere, visto che si prevede l’introduzione di 131 nuove specie invasive entro il 2020. Come ha spiegato Legambiente “esiste una minaccia per la biodiversità globale e il funzionamento degli ecosistemi”. Alcuni esempi? Nel Nord Italia le nutrie, mammifero roditore proveniente dal Sul America, con la sua capacità di perforazione ha scavato numerosi tunnel per cui stanno crollando gli argini dei fiumi. Mentre il pesce siluro proveniente dal Danubio, oltre ad aver colonizzato i fiumi Po, Tanaro, Bormida, Sile, Arno e Tevere, si nutre di tutto cio’ che trova e crea danni alla flora oltre a devastare i fondali dei corsi d’acqua. Ma c’è chi di queste specie invasive ne ha fatto un business: alcuni ristoratori hanno proposto ai loro clienti i gamberi della Louisiana. E sono stati apprezzati!