- I dati dell’Osservatorio GreenER di ART-ER sulla transizione ecologica in regione
- Il 62% ha attivato processi di economia circolare e il 32% ha una certificazione verde
- Il 42% delle imprese intervistate produce o acquista energia da fonti rinnovabili
- Le aziende green sono quelle che hanno resistito meglio durante la pandemia
- L’assessore Vincenzo Colla: La transizione è in atto, la Regione sosterrà le Pmi
Bologna, 28 settembre 2022 – Le imprese dell’Emilia-Romagna stanno facendo la transizione ecologica ed energetica e il green è sempre più rilevante per il loro business.
Dai dati pubblicati nel rapporto La transizione ecologica delle imprese in Emilia-Romagna, realizzato dall’Osservatorio GreenER di ART-ER, emerge che il 42% delle circa 1.000 imprese intervistate sono green per i prodotti e servizi realizzati considerando la riduzione degli impatti ambientali nel processo produttivo o nella fase d’uso. Significativo è il dato sugli investimenti: circa il 90% delle aziende ha realizzato investimenti negli ultimi tre anni e due terzi di esse dichiarano di aver realizzato investimenti con benefici ambientali generati dal miglioramento delle prestazioni di processo o associati all’utilizzo del prodotto da parte dei consumatori.
L’analisi dell’Osservatorio GreenER mette in evidenza diversi aspetti dell’approccio delle imprese alla transizione: il 65% delle aziende sta attuando processi di economia circolare (principalmente utilizzo di energia e materiali rinnovabili e riduzione di sprechi), il 25% ha già messo in atto strategie che tengono conto degli effetti del climate change, il 32% è in possesso di una certificazione ambientale.
Le imprese dell’Emilia-Romagna dimostrano anche una rilevante attenzione al tema della transizione energetica: il 42% circa delle imprese intervistate produce o acquista energia derivante da fonti rinnovabili e ha realizzato investimenti per il risparmio energetico. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto emergono differenze in relazione alla dimensione aziendale: si va dal 73% delle aziende di grandi dimensioni (con più di 250 addetti) al 37% delle aziende più piccole (con 10-49 addetti) e la percentuale di risparmio energetico raggiunta, nella prevalenza dei casi risulta inferiore al 10%.
“I dati rilevati dall’indagine di ART-ER evidenziano che il tessuto economico emiliano-romagnolo è molto sensibile ai temi ambientali e che la transizione green, obiettivo strategico del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna, è già in atto. Ma se le grandi imprese si sono già attivate da tempo, ora è necessario sostenere quelle medie e piccole per portarle dentro il cambiamento ed evitare uno scivolamento verso la povertà energetica. In questo senso andranno i prossimi investimenti della Regione, attraverso nuovi bandi sull’innovazione green per il riciclo e il riuso e la nuova legge sulle comunità energetiche, che intende favorire l’autoproduzione e autoconsumo di prossimità, sfruttando anche il fotovoltaico sui capannoni industriali oltre che sulle abitazioni. Daremo inoltre un forte sostegno alla certificazione ambientale, per mantenere la competitività internazionale del nostro sistema industriale attraverso la qualità delle produzioni Made in Emilia-Romagna anche in senso ecosostenibile“, ha dichiarato Vincenzo Colla, Assessore alle attività produttive e green economy, formazione, lavoro della Regione Emilia-Romagna
Le interviste sono state realizzate tra novembre e dicembre 2021 con il coinvolgimento di imprese appartenenti ai settori Alimentare, Automotive, Chimico, Energia, Packaging e Tessile-Abbigliamento. La pandemia da Covid 19 ha inciso fortemente sulle strategie e sugli andamenti delle imprese. Dall’analisi di ART-ER emerge che le imprese green hanno mostrato una maggiore resilienza: il 38% delle imprese green hanno registrato una crescita di fatturato negli ultimi due anni rispetto al dato del 34% registrato dalle imprese non green. Allo stesso tempo si registra una differenza del 5% tra le aziende non green che hanno registrato una diminuzione del fatturato, circa 46% e aziende green, circa il 41%.