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Il G7 reagisce agli incendi ma non affronta la crisi climatica

Nonostante i leader dei paesi G7 dal vertice di Biarritz abbiano annunciato un primo pacchetto di aiuti per l’Amazzonia, che attualmente subisce gli impatti di una deforestazione senza precedenti, il WWF sottolinea l’importanza che i leader affrontino le cause che sono alla radice delle emergenze climatiche e ambientali con misure concrete a lungo termine anziché tentare di tappare i buchi.

Oltre alle iniziative a lungo termine contro la deforestazione amazzonica, che le nazioni del G7 dovrebbero presentare il mese prossimo a New York, il WWF invita i loro leader a mantenere, rafforzandoli, gli impegni sul clima, in quanto cruciali per la protezione dell’Amazzonia e delle altre risorse naturali del Pianeta.

Manuel Pulgar-Vidal, leader dell’iniziativa per il clima e l’energia del WWF, ha dichiarato: “Vedere i leader reagire agli incendi boschivi senza precedenti in Amazzonia è incoraggiante, ma il G7 deve riconoscere che è necessario fare molto di più per l’Amazzonia e che questa tragedia è solo la punta dell’iceberg. Delude il fatto che i leader dei paesi G7 non abbiano colto l’occasione per mettere a punto misure concrete necessarie per affrontare le grandi emergenze naturali e climatiche di cui il pianeta sta soffrendo.Non siamo sulla buona strada per affrontare queste emergenze – l’impegno collettivo è insufficiente e lo slancio per rafforzare questo impegno vacilla. Questo è il deludente scenario scientifico e politico con cui si è concluso il vertice del G7″.

I leader riuniti a Biarritz avevano la straordinaria opportunità di inviare al mondo, prima del vertice di settembre sulle azioni per il clima convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite a New York, un messaggio forte sulla necessità di essere più decisi nell’affrontare la crisi climatica: un’opportunità che, purtroppo non è stata colta.

Le nazioni del G7 possono svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla deforestazione che ha causato incendi boschivi devastanti in tutto il mondo. Il loro compito è quello di adottare azioni e sviluppare politiche che eliminino la deforestazione causata dall’importazione di materie prime, definendo accordi commerciali che mettano al bando la deforestazione.

La quindicesima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD CoP15) che avrà luogo l’anno prossimo in Cina, costituisce  una delle serie di importanti incontri intergovernativi sull’ambiente dei prossimi mesi, tra cui il Climate Summit (vertice sul clima), il forum politico ad alto livello voluto dal Segretario generale dell’ONU e la stessa Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre nonché le due Conferenze delle Parti, la CoP25 e la CoP26 della Convenzione sul Clima che avranno luogo rispettivamente  a dicembre 2019 e 2020, dove i leader globali decideranno il futuro del pianeta.

“Non possiamo perdere altro tempo. Il mondo è alla ricerca di leader che possano dare una svolta alle politiche globali ambientali e il G7 ha l’opportunità, prima del 2020, di raccogliere collettivamente e individualmente questa sfida agendo in modo decisivo per salvare la natura e affrontare la crisi climatica con azioni efficaci, basate sulla conoscenza scientifica esistente: noi del WWF li esortiamo a farlo”, ha concluso Pulgar-Vidal.

Nei giorni scorsi il WWF Italia aveva chiesto al presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte di farsi promotore di un intervento al G7 di Biarritz per una risoluzione straordinaria sull’Amazzonica e aveva suggerito 4 azioni da intraprendere subito per salvare il polmone verde del Pianeta.

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