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Il neoministro Costa: “Via le tasse dai prodotti senza plastica”

“Coinvolgerò enti, scuole e gruppi di volontariato, ma soprattutto utilizzerò la leva fiscale per diminuire il costo dei rifiuti biodegradabili e degli imballaggi più leggeri”, annuncia l’ex generale dell’Arma nella Giornata mondiale dell’Ambiente

Roma – “Attiverò ogni possibile programma perché nel lungo periodo la produzione dei rifiuti in plastica in Italia venga drasticamente ridotta“, promette il neoministro all’AmbienteSergio Costa. nel giorno in cui il Governo chiede la fiducia al Parlamento. “Coinvolgerò gli enti e la società civile: scuole, comitati gruppi di volontariato, ma soprattutto utilizzerò la leva fiscale per diminuire il costo dei prodotti senza plastica e degli imballaggi più leggeri. L’obiettivo sarà rendere conveniente comprare e usare prodotti sostenibili“.

Quanto al problema dei rifiuti, l’ex generale dell’Arma che ha guidato indagini su quelli tossici nella Terra dei Fuochi anticipa che “andrà affrontato regione per regione, ciascuna emergenza territoriale verrà studiata”. Una cosa è comunque certa: “Intendo affamare gli inceneritori. Il nostro faro sarà l’economia circolare e su questo imposterò le linee guida. Ovvero raccolta differenziata e di qualità“.

Intanto oggi si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente e Coldiretti snocciola dati dell’Eurobarometro che fanno ben sperare: più di tre italiani su quattro (76%) hanno ridotto l’impiego di sacchetti di plastica. “Si tratta di un comportamento virtuoso diffuso in realtà in tutta l’Unione europea dove la percentuale media sale all’80%. In Italia il 27% dei cittadini ha anche evitato di acquistare oggetti di plastica monouso come piatti, bicchieri o posate mentre ben il 68% ritiene addirittura che sarebbe opportuno pagare un sovraprezzo per questi prodotti. In questo contesto è condivisibile la proposta del ministro dell’Ambiente sull’utilizzo della leva fiscale per diminuire il costo dei prodotti senza plastica e degli imballaggi più leggeri con l’obiettivo di rendere più conveniente comprare e usare prodotti sostenibili”, sostiene Coldiretti.

“E’ questa una direzione coerente – rileva la Coldiretti – con le misure ambiziose presentate dalla Commissione europea, nel quadro della strategia Ue per ridurre i rifiuti plastici, che prevedono che entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, per esempio con sistemi di cauzione-deposito, insieme al divieto di vendita di stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, bastoncini di cotone per le orecchie e bastoncini per palloncini in plastica. Un tema che riguarda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la stessa salute degli animali, da quelli marini fino a quelli da fattoria“.

I rifiuti di plastica sono infatti i più diffusi anche nelle campagne, spesso a causa dell’inciviltà di chi abbandona le stoviglie utilizzate per i picnic. Mucche, pecore o cavalli degli allevamenti rischiano così di restare soffocati dai residui come sacchetti o piatti, ma si registrano episodi in cui animali sono morti addirittura a causa di prodotti “di moda” come i resti delle lanterne cinesi che sempre più frequentemente vengono fatte volare in cielo. Accanto ai comportamenti scorretti dei cittadini, non mancano poi i casi in cui le campagne vengono utilizzate addirittura per lo smaltimento illecito di rifiuti abbandonati senza curarsi dei gravissimi danni che ciò comporta all’intero settore agricolo.
 

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