Sergio Costa
Pubblicato il: 29/05/2019 13:28
“Negli ultimi anni sono stati numerosi gli incendi avvenuti presso gli impianti di gestione dei rifiuti e in particolare ad essere interessati sono stati gli stoccaggi di rifiuti presenti nelle aree pertinenziali degli stessi. La frequenza degli incendi soprattutto a partire dagli ultimi mesi del 2017 è tale da rappresentare un rischio di emergenza nazionale: sulla base dei dati forniti dal ministero dell’Interno relativamente agli incendi dall’inizio della legislatura, quindi sostanzialmente un anno, emerge un totale di 262 incendi, quindi una media di uno ogni tre giorni, di cui 165 incendi presso aree di deposito di rifiuti“. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in audizione davanti alla Commissione Ecomafie sul tema dei roghi di rifiuti.
“Per quanto riguarda la tipologia di incendi in relazione a ciò che brucia, statisticamente brucia quasi sempre plastica e varie tipologie di carte, quasi sempre è plastica o entrambe insieme, il che è ovvio perché l’umido non ha molto senso che bruci”, aggiunge il ministro.
“Ed è tutto il tema che riguarda anche i mercati che non si sono più aperti o comunque sono difficili con una parte del mondo, penso alla Cina in particolare, perché bruciano in particolare non le plastiche primarie ma le plastiche secondarie e terziarie, di scarsa qualità, che non hanno mercato”, continua Costa.
“Per la carta c’è un problema simile perché il mercato della carta ha avuto negli ultimi 2-3 anni un decremento fortissimo dal punto di vista commerciale, viceversa adesso sta riprendendo fortunatamente e gli incendi stanno diminuendo: quando dai valore economico a quello che consideriamo rifiuto, l’incendio non ha più senso. Se per la carta il mercato sta riprendendo, per la plastica il tentativo parallelo è quello di cambiare la natura della plastica e di andare sul biodegradabile e compostabile”, aggiunge il ministro.
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