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LA GUARDIA COSTIERA DI PESCARA SOSTIENE LA RICERCA A TUTELA DELLA “PINNA NOBILIS”

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Taranto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo, ha svolto un’attività di ricerca nelle acque dell’arcipelago delle isole Tremiti a tutela della “Pinna nobilis”, comunemente conosciuta come “nacchera di mare”, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo che contribuisce a ripulire l’acqua filtrando le particelle organiche ed è tra le specie protette dalle direttive dell’Unione europea. La specie è interessata negli ultimi tempi da gravi fenomeni di morie anomale.

Attraverso il personale del 1° Nucleo Subacquei Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto, che si è immerso, unitamente ai sommozzatori della Scuola Loto di Pescara, sono state raccolte preziose informazioni scientifiche finalizzate a comprendere i motivi della moria anomala. Gli studi, portati avanti da diverso tempo dagli esperti dell’Istituto, hanno purtroppo confermato che il responsabile della moria che sta decimando la specie “pinna nobilis” è una infezione causata da “haplosporidium”, un nuovo protozoo parassita, particolarmente aggressivo, che distrugge la ghiandola digestiva delle nacchere.

1° Nucleo Subacquei Guardia Costiera di San
Benedetto del Tronto

Il panorama sulla nacchera di mare appare quindi molto compromesso ma il grande sforzo profuso da tutti gli enti interessati lascia ben sperare nell’individuazione, a breve termine, di una soluzione utile a garantire la conservazione della specie. L’intera attività è stata sostenuta dal personale della Guardia Costiera della Delegazione di Spiaggia delle Isole Tremiti che, a mezzo dei battelli GC B34 e GC A77, ha effettuato diverse uscite lungo tutti i luoghi delle immersioni accompagnando sub ed esperti. Alle operazioni ha partecipato anche la motovedetta CP 292 della Direzione Marittima di Pescara che, grazie alle sue capacità operative, ha consentito il trasporto di personale ed attrezzature ed ha fornito una base logistica fondamentale per la riuscita dell’evento.

L’intera attività ha avuto il necessario sostegno dell’Ente Parco del Gargano, che ha avuto modo di apprezzare il lavoro di professionisti e ricercatori intervenuti. Certamente non mancheranno ulteriori attività presso l’arcipelago delle isole Tremiti a salvaguardia della fauna e della flora nonché dell’ambiente marino tutto.

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