Se la temperatura media della superficie terrestre dovesse superare i 60 gradi, il nostro pianeta si trasformerebbe in un deserto privo di vita. E’ il destino che probabilmente ci attende, secondo uno studio del Massachusetts Institute of Technology
(Ansa) La Terra potrebbe avere davanti a sé un futuro bollente come quello di Venere: se la temperatura media della sua superficie dovesse superare i 60 gradi, l’effetto serra diventerebbe così forte da intrappolare tutto il calore emesso impedendo anche alla più piccola parte di sfuggire verso lo spazio. Lo studio, pubblicato su Pnas da ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit), indica però che per il momento la Terra è lontana da quel limite.
Daniel Koll e Tim Cronin hanno costruito un modello matematico che imita la Terra e il suo modo di emettere calore nello spazio, osservando una relazione lineare tra l’aumento di temperatura superficiale e la quantità di calore irradiato: “Immaginate una finestra, attraverso la quale un fiume di calore può fluire nello spazio”, spiega Koll. “Man mano che la temperatura aumenta il fiume scorre sempre più veloce, ma la finestra si rimpicciolisce – aggiunge – perché l’effetto serra intrappola molta più radiazione e le impedisce di uscire”.
I due ricercatori del Mit hanno scoperto che questa relazione lineare si interrompe quando la temperatura media superficiale del nostro pianeta supera i 60 gradi: a quel punto l’effetto serra diventa troppo forte, gli oceani cominciano a bollire e la Terra si trasforma in un pianeta molto simile a Venere. Al momento la temperatura si aggira intorno ai 12 gradi, quindi ben lontano dal limite calcolato. Inoltre un aumento di temperatura di tale portata non potrebbe essere causato esclusivamente dal riscaldamento globale, ma dovrebbero intervenire anche altri cambiamenti climatici, come il riscaldamento dovuto alla naturale evoluzione del Sole.