Il Comune avrebbe appena ricevuto fondi per 3 milioni di euro e il primo auspicio dei cittadini è che almeno si incanalino le acque (non potabili) destinate alle utenze domestiche, per poi passare alla bonifica, anche con strumenti innovativi.
A Lentini (Catania) le acque comunali sono inquinate, e non da ieri.
Tante denunce sono state fatte a riguardo e l’unico risultato ottenuto è un’ordinanza del sindaco che vieta ai cittadini di Lentini l’uso per fini potabili ed alimentari dell’acqua.
In questo modo l’amministrazione comunale si mette sostanzialmente al riparo, e se qualche cittadino si ammala è responsabilità sua, visto che era stato avvisato.
Quali sono le conseguenze sulla salute per chi magari non può permettersi di acquistare altra acqua? Pare che il Comune faccia anche cassa su questo grave problema, sostenendo che si pagano i servizi e non l’acqua in sé. E se qualche cittadino fosse impossibilitato a pagare la tassa comunale sull’acqua perché non gode di condizioni economiche ideali, rischia che gli venga chiusa l’erogazione, come è già successo in molti casi.
Se è stato vietato l’uso dell’acqua per scopi alimentari e potabili, per cosa dovrebbe essere utilizzata l’acqua che arriva nelle case? Per fare il bucato, per lavare i pavimenti, per farci la doccia o lavarsi il viso? Bisognerebbe evitare di usarla anche per sciacquare i denti, visto che contiene: Escherichia coli, Batteri Coliformi, Enterococchi intestinali, Boro e Vanadio. Basta una ricerca su internet per comprendere le conseguenze sulla salute di questi microrganismi e minerali.
Pare che negli ultimi giorni il numero dei batteri fecali nell’acqua sia diminuito. Ma cosa accadrebbe se il maltempo diffondesse l’acqua, che non è incanalata, con tutto il suo carico di coliformi e veleni che poi finirebbero nelle utenze domestiche?
Per una efficace bonifica occorrerebbe prima di tutto incanalare l’acqua, e pare che il governo abbia appena stanziato 3 milioni di euro per il Comune di Lentini. Non è forse, allora, arrivato il momento di affrontare un problema di cui era programmata la soluzione già negli anni 80, poi sempre sfumata perché mancavano i soldi? Qualcuno, inoltre, propone soluzioni innovative per rendere l’acqua potabile senza usare cloro o disinfettanti chimici in genere, risparmiando così denaro. Questo grazie all’aiuto dei microrganismi EM, in grado di bonificare le acque reflue e rendere fertili anche i terreni più inquinati al mondo. Sono utilizzati oggi in più di 150 Paesi, ma ancora mai sperimentati in Italia.
Giriamo il quesito agli esperti e speriamo intanto che un territorio dove insiste una percentuale altissima di leucemie e tumori sia presto garantita ai cittadini la risorsa base per la vita umana: l’acqua potabile.