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Le auto diesel hanno i giorni contati: anche Nissan sospende la produzione

La casa nipponica ha annunciato lo stop in Europa di autovetture con motori a gasolio per concentrarsi sulle auto elettriche, scelta già fatta da Toyota, Volvo e Subaru. Intanto le metropoli, tra cui Roma, si preparano a vietarne la circolazione

Milano – Anche un altro colosso dell’automobilismo mete al bando le automobili diesel: Nissan infatti ha annunciato che pone uno stop alla produzione in Europa di autovetture con motori a gasolio per concentrarsi sulle auto elettriche. Lo anticipa l’agenzia Kyodo, che cita fonti a conoscenza del dossier, spiegando che la decisione della casa nipponica  è frutto delle recenti direttive europee sulle politiche ambientali. Tra i costruttori auto nipponici Subaru ha deciso l’uscita dal mercato delle auto a gasolio – non solo in Europa ma anche in Australia, a partire dal 2020, ma soprattutto lo ha annunciato Toyota, leader delle auto ibride, che non prevede l’introduzione di nuovi modelli diesel, esclusi i camion.

Nella gamma giapponese di Toyota rimarranno solo i veicoli commerciali alimentati a gasolio e la gigantesca fuoristrada Land Cruiser, che infatti appartiene a un’altra epoca, anche concettualmente. La scelta della Casa giapponese è assai coraggiosa, se si considera che nello scorso anno il 57% delle auto immatricolate in Italia era diesel.

Gli automobilisti italiani non sembrano voler rinunciare alla convenienza del gasolio anche se ormai anche i sassi sanno che questo carburante produce più NOx e polveri sottili della benzina, ma tant’è.

In Francia e in Germania, invece, qualcosa è cambiato e nel 2017, per la prima volta, i francesi hanno acquistato più auto benzina che diesel, mentre ormai solo un tedesco su tre sceglie il gasolio. Scelte che del resto seguono le indicazioni dei rispettivi governi nazionali: Parigi vuole stoppare tutte le auto a gasolio entro il 2025, mentre gli altri motori a combustione avranno 15 anni in più di tolleranza. Nel 2040 anche l’Inghilterra metterà la parole fine alle vendite di auto a carburante tradizionale (ci stanno pensando anche in California) e la Germania conta di farlo già nel 2030

La Nissan, che al momento commercializza diversi modelli con motori diesel nel Vecchio Continente, intende raggiungere una proporzione di almeno il 50% di auto elettriche tra tutte le vetture immatricolate entro il 2025. E se anche Volvo ha annunciato la fine dello sviluppo dei motori diesel, di cui prevede la totale scomparsa dal 2023 in poi, Fca dovrebbe annunciare lo stop alla produzione di auto a gasolio dal 2022.

A questo riguardo la casa nipponica sta aumentando i programmi di collaborazione con i partner Renault e Mitsubishi nel design, assieme ai progetti di ricerca e lo sviluppo.

Insomma, la fine dei motori a gasolio sembra sempre più vicina, anche a sentire le dichiarazioni dei sindaci delle capitali più importanti del mondo. Dopo Atene, Barcellona, Città del Messico, Londra e Parigi, anche Roma si è aggiunta all’elenco delle metropoli anti-diesel: “Roma ha deciso di impegnarsi in prima linea e a Città del Messico, durante il Convegno C40, ho annunciato che dal 2024 nel centro città di Roma sarà vietato l’uso di auto diesel”, ha detto qualche settimana fa la sindaca Virginia Raggi.

Ora il dubbio degli italiani: chi ha intenzione di cambiare vettura quest’anno e pensava di orientarsi sul diesel, che è ancora la motorizzazione più richiesta dagli automobilisti, che cosa deve fare? Attendere almeno ancora un anno? Passare all’ibrido? O infine approfittare del probabile deprezzamento delle auto diesel in vista tra qualche anno di scelte più ecologiche?

Una cosa è certa: l’avvento in massa dei veicoli elettrici cambierà profondamente il concetto di mobilità. E non solo in città.

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