“Le tartarughe marine sono la cartina tornasole della salute di mari e oceani. Gli oceani ricoprono oltre il 70% del Pianeta: è la nostra fonte di vita e quella di ogni altro organismo sulla Terra”. Lo dice a In Terris, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani (indetta dall’Onu per il prossimo 8 giugno) il dottore Alessandro Lucchetti, primo ricercatore presso l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (CNR-IRBIM, già Istituto di Scienze Marine) di Ancona.
Grazie all’esperienza conseguita sia in campo biologico sia in quello della tecnologia della pesca, è divenuto responsabile scientifico e coordinatore di numerosi progetti nazionali ed internazionali. E’ inoltre autore e co-autore di un considerevole numero di pubblicazioni su riviste anche internazionali ed è stato più volte convocato dalle Istituzioni Internazionali (quali Commissione Europea, FAO, ICES) per dare il suo contributo in qualità di esperto nel settore della biologia e tecnologia della pesca, con particolare attenzione alla salvaguardia degli animali marini quali tartarughe e delfini. Iniziamo l’intervista proprio parlando del progetto TartaLife per la salvaguardia delle tartarughe marine dalle attività di pesca professionale.
“Il progetto Tartalife è stato ideato proprio per ridurre o azzerare le catture accidentali. E’ stato finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE e cofinanziato dalla Regione Marche con lo scopo di tutelare le tartarughe marine [qui il report con tutti i risultati, ndr]. Il progetto ha coinvolto le 15 regioni italiane che si affacciano sul mare; capofila del progetto CNR-IRBIM di Ancona che ha coordinato le azioni degli altri 7 partner coinvolti: in primis Legambiente, poi Consorzio UNIMAR, Provincia di Agrigento, Ente Parco Nazionale dell’Asinara, Fondazione Cetacea, Area Marina Protetta Isole Egadi, Area Marina Protetta Isole Pelagie”.
Il progetto ha vinto un premio importante -dichiara Lucchetti– il Life Award 2021! La vittoria ha confermato questo progetto come il più amato dai cittadini che numerosissimi (in 2599!) lo hanno votato, scegliendolo nella rosa dei 15 “Life” in gara presenti sul sito Lifeawards.eu. TartaLife è stato un progetto estremamente difficile per molti aspetti ma allo stesso tempo molto stimolante. Siamo partiti sei anni fa da una situazione iniziale di generale diffidenza verso i pescatori che vedevamo come dei ‘killer’ di tartarughe”…..continua su In Terris