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“L’evento meteorologico che ha sconvolto il territorio marchigiano deriva da una concomitanza piuttosto rara di fattori termodinamici e geologici ma rappresenta alla perfezione un esempio di estremizzazione climatica. Senza affrontare l’annosa questione del “di chi sia la colpa”, soffermiamoci sul perche si sia verificato questo raro fenomeno del temporale autorigenerante a “V-shaped”: in primis un massivo afflusso di aria calda ed umida di matrice atlantico -mediterranea estremamente ricco di umidità, soprattutto a causa delle temperature del mare, sopra la media di circa 3,5°C.
La convergenza di masse d’aria di diversa origine è stata il secondo protagonista nell’evoluzione del sistema termodinamico. INFINE L’OROGRAFIA, CHE HA AMPLIFICATO I MECCANISMI DI SOLLEVAMENTO TIPICO DEI SISTEMI DEPRESSIONARI E NELLA FATTISPECIE DEI SISTEMI TEMPORALESCHI. L’eccezionale quantitativo di energia disponibile nel sistema ha determinato una continua rigenerazione del temporale che essendo “bloccato” dall’orografia ha determinato precipitazioni eccezionali e di conseguenza, il drammatico nefasto evento alluvionale. Anche i suoli argillosi, tipici del bacino del Misa, provati da lunghissimi periodi di siccità si sono ancor più impermeabilizzati, favorendo un massimo e rapido ruscellamento delle acque verso gli impluvi ed i fiumi principali Ma il problema ora si sposta nell’immediato futuro: il mare rimane caldissimo ed il fronte polare inizia a mostrarsi attivo. Cosa succederà quando afflussi di aria fresca o fredda di derivazione atlantica raggiungeranno il Mare Nostrum?
La probabilità di incorrere in eventi di simile magnitudo sembrerebbe essere elevata, soprattutto nelle condizioni termodinamiche ed orografiche sopra evidenziate. Tutto ciò farebbe ricordare il 2022 come un anno orribile meteo climaticamente parlando ma se queste condizioni estreme seppur lentamente diventassero la normalità climatica? Occorre adattarsi e farlo al più presto, la nostra vita non ha prezzo alcuno”. Lo ha affermato Massimiliano Fazzini, climatologo, Coordinatore del Team Rischio Climatico della Società Italiana Geologia Ambientale.