Pubblicato il: 16/04/2020 11:22
E’ l’italiana Idrobase Group, con sede a Borgoricco nel padovano, ad avere realizzato l’innovativo impianto di sanificazione del coreano Sungui Arena Park, inaugurato nel 2012. Con una capienza di 20.891 spettatori, è considerato il migliore stadio del Paese, tanto da avere ospitato i Campionati Mondiali under 20 nel 2017. Si trova nella città di Incheon, la terza della Corea del Sud per numero di abitanti (circa 3 milioni) e la cui squadra di calcio milita nella massima serie; è una realtà portuale, vicina al confine con la Corea del Nord.
L’impianto consta di chilometri di tubature, i cui ugelli nebulizzano disinfettante sulle tribune e gli spazi comuni in assenza di pubblico, potendo essere riconvertiti in umidificatori rinfrescanti durante le partite. La progettazione e la realizzazione è avvenuta nella struttura produttiva italiana, mentre Idrobase Korea, distributrice locale, ha ideato il software con cui viene attivato il servizio, considerando diversi parametri tra cui l’umidità dell’aria, la temperatura, la posizione del sole, il numero di spettatori previsti. Il costo finale dell’impianto è di circa 450.000 euro.
“La Corea del Sud è, come l’Italia, fra i Paesi più colpiti dalla pandemia Covid-19. La differenza è che loro hanno un atteggiamento proattivo e non solo reattivo rispetto al virus. E’ lo stesso Governo del Paese a richiedere i nostri macchinari, a iniziare dai cannoni nebulizzanti, i fog maker, con i quali si sanificano gli spazi esterni, che sono la nuova frontiera della convivenza con il rischio di contagio”, spiega Bruno Ferrarese, co-presidente di Idrobase Group.
“Analogamente come in altri Paesi quali Marocco, Algeria ed Emirati Arabi Uniti, succede per gli archi nebulizzanti da posizionare all’ingresso di ospedali, uffici pubblici, centri commerciali, perché è anche sugli abiti che i virus si annidano – continua – In Italia, però, tali installazioni non sono possibili, perché la normativa non permette che sostanze disinfettanti possano colpire l’individuo a causa del rischio di irritazione. Il principio è giusto, ma inadeguato di fronte alla violenza del Coronavirus e va quindi rivisto nell’interesse collettivo”.
“Allo stato attuale non ci risulta esistano efficaci sostanze disinfettanti, prive di possibili effetti collaterali – aggiunge Ferrarese – Una cosa però sono le sostanze chimiche, altra cosa sono le soluzioni, come quella da noi adottata a base di succo di limone diluito, dai cui fastidi, come un leggero bruciore agli occhi, ci si può facilmente difendere. Il Coronavirus sta cambiando velocemente le necessità igieniche della convivenza e l’Italia è in ritardo nell’adeguarsi alle nuove, indispensabili frontiere sanitarie. Il rischio è di rimanere isolati”.
Idrobase Group è anche protagonista di una spedizione aerea, verso la Corea, del campionario dei macchinari anti Coronavirus, ideati e realizzati dll’azienda in Italia. La destinazione è una grande fiera sulla cura dell’ambiente, in calendario a maggio nel Paese. L’attività espositiva, infatti, sta riprendendo, poiché gli spostamenti dei positivi al Covid-19 sono monitorati tramite apposite app.
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