Le rovinose piogge di questi giorni, unite localmente a bufere di vento, hanno provocato sensibili danni anche a molte Oasi del WWF. Negli ultimi anni eventi meteo estremi così violenti e prolungati nel tempo, sono aumentati, tanto che l’ipotesi che questi siano uno degli effetti dei cambiamenti climatici trova sempre maggiore conferma.
Al di là delle ripercussioni ambientali – che possono essere più o meno evidenti, ma questo dipende anche dal contesto territoriale nel suo insieme – particolarmente gravi sono gli impatti alle infrastrutture di servizio e a quelle per il pubblico. Tanto che già da qualche tempo, oltre ad una gestione delle emergenze, si stanno attuando una serie di interventi di prevenzione e contenimento dei rischi, oltre ad assicurare la massima sicurezza possibile per chi frequenta le oasi.
Quelle che segue è un bollettino di quanto accaduto nei giorni scorsi. La pioggia e il vento hanno abbattuto alberi ad Alviano (TR), a Pian Sant’Angelo (VT) alle Cesine (LE). Al Cratere degli Astroni (NA) una grande zolla di terra e vegetazione si è staccata dal versante del cratere e si è abbattuta sulla strada di servizio. L’acqua alta e spesso altissima ha invece colpito il lago di Burano (GR) – in quest’area costiera si è riscontrata la situazione più seria -, gli Orti-Bottagone (LI), Valle Averto (VE). L’Oasi di Alviano ha invece superato – almeno al momento – le varie piene del Tevere.
I danni maggiori si sono verificati al lago di Burano, dove molte strutture e le barche di servizio sono sommerse. Molto il fango che si è riversato sull’area. Danni ai sentieri anche ad Alviano e Guardiaregia-Campochiaro (CB); minori a Macchiagrande (Roma). Ancora a rischio la situazione agli Orti Bottagone. Tutte le oasi colpite dal maltempo sono state chiuse. E lo resteranno finché non saranno ristabilite le condizioni di sicurezza necessarie alla riapertura.