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Manovra: Asvis, ‘più attenta a sostenibilità ma ancora lontani da target 2030’ 

 

La legge di Bilancio 2020 è molto più attenta ai temi legati allo sviluppo sostenibile, coerentemente con le nuove linee programmatiche definite a livello europeo, che adottano l’Agenda 2030 come cornice generale delle politiche Ue. I provvedimenti recepiscono alcune proposte dell’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile): dal legame tra incentivi per ‘Industria 4.0’ ed economia circolare al varo di un Green New Deal italiano, dall’impegno per la mobilità sostenibile a quello per l’innovazione, dalla lotta alle disuguaglianze di genere all’attenzione ai problemi abitativi e delle periferie. Tuttavia, si evidenziano insufficienze significative, come per la tutela della biodiversità e nell’assegnazione di risorse adeguate a istruzione, cooperazione allo sviluppo e occupazione giovanile, soprattutto tenuto conto dei 21 Target che sono ‘in scadenza’ nel 2020. È quanto emerge dal Rapporto Asvis ‘La Legge di Bilancio 2020 e lo sviluppo sostenibile. Esame dei provvedimenti e situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030’.

“Valutiamo positivamente la legge di Bilancio 2020, anche se l’efficacia dei singoli provvedimenti dipenderà dalla rapidità e dai contenuti dei decreti attuativi. Questo vale, in particolare, per le spese per investimento, tema sul quale l’Italia ha accumulato nel passato drammatici ritardi. Per questo, l’Asvis seguirà da vicino l’attuazione dei singoli provvedimenti, fornendo una valutazione più puntuale possibile in occasione della redazione del Rapporto di ottobre 2020”, commenta il presidente dell’Asvis, Pierluigi Stefanini.

Alla realizzazione del documento di analisi presentato oggi hanno contribuito i 600 esperti delle organizzazioni aderenti appartenenti ai gruppi di lavoro dell’Asvis. La Legge di Bilancio è stata esaminata comma per comma, valutandone la coerenza rispetto alle azioni contenute nei 169 target, necessarie per raggiungere entro il 2030 i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

“Siamo soddisfatti che dall’analisi emerga anche il recepimento di alcune delle proposte su cui l’Asvis ha sollecitato i governi negli ultimi anni. Notiamo maggiore sensibilità e impegno del governo verso uno sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale e chiediamo alle istituzioni e alla politica di accelerare le azioni sui Target in scadenza nel 2020. D’altra parte, è quello che i cittadini chiedono, sensibilizzati sempre di più sulla necessità di politiche per lo sviluppo sostenibile”, sottolinea il portavoce dell’Asvis, Enrico Giovannini.

Per questo, “ci auguriamo che lo sforzo fatto quest’anno non venga vanificato da ritardi nell’attuazione dei provvedimenti e che le carenze segnalate nel Rapporto possano essere colmate, anche grazie ad un utilizzo mirato delle risorse europee e nazionali disponibili”. Gli italiani e l’Agenda 2030. Nell’ultimo anno si è registrata una forte crescita dell’attenzione ai temi dell’Agenda 2030. Secondo la rilevazione annuale condotta per la Fondazione Unipolis, la quota di popolazione che afferma di conoscere l’Agenda 2030 è pari al 28,2%, con un aumento di circa sette punti nell’ultimo anno.

Parallelamente, una rilevazione condotta da Eumetra a fine 2019 segnala che, in termini di urgenza dei provvedimenti riguardanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, gli intervistati mettono in cima alla relativa classifica l’acqua pulita (obiettivo 6), la buona salute (obiettivo 3), le azioni per il clima (obiettivo 13) e l’energia rinnovabile (obiettivo 7), mentre attribuiscono meno urgenza agli interventi sugli Obiettivi relativi all’uguaglianza di genere (obiettivo 5), alla riduzione delle disuguaglianze (obiettivo 10) e all’innovazione, alle imprese e alle infrastrutture (obiettivo 9).

 

 

 

 

Adnkronos.

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